Nicolas Sarkozy condannato a tre anni di carcere (di cui uno con braccialetto elettronico)

La sentenza della Corte suprema francese è definitiva. All'alba dei 70 anni è ritenuto responsabile di corruzione e traffico d'influenze L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato in via definitiva a tre anni di carcere di cui uno senza la condizionale e con un braccialetto elettronico, per corruzione e traffico d’influenza. Si tratta della prima volta in Francia in cui un ex capo di Stato viene condannato così pesantemente. (Open)

Ne parlano anche altri giornali

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per corruzione di magistrato e traffico di influenze a 3 anni di carcere di cui uno senza condizionale, con il beneficio del braccialetto elettronico. Raggiunto dai giornalisti, è pronto ad " affrontarne le conseguenze ", pur ribadendo la propria " totale innocenza ". (il Giornale)

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato condannato ieri in via definitiva per corruzione di magistrato e traffico di influenze a 3 anni di carcere (due con la condizionale), con il beneficio del braccialetto elettronico. (il manifesto)

Diventa così definitiva la condanna a tre anni di detenzione, dei quali uno senza condizionale, da scontare con braccialetto elettronico (ma il mese prossimo il leader gollista compie 70 anni e potrà evitare anche questo tipo di sanzione). (Il Sole 24 ORE)

Tre anni a Sarkozy, di cui uno da scontare col braccialetto

Ad essa si aggiungono tre anni di ineleggibilità. La decisione è stata presa nella giornata di oggi dalla Corte suprema francese, che ha respinto il ricorso presentato da Sarkozy. La sentenza, che era stata precedentemente sospesa, è ora esecutiva. (Corriere della Sera)

È definitiva la condanna a Nicolas Sarkozy, ex presidente della Repubblica in Francia, a tre anni di carcere per corruzione e traffico di influenze illecite: due con la condizionale, e uno con braccialetto elettronico ai domiciliari. (Fanpage.it)

Il suo avvocato Patrice Spinosi ha detto che il suo assistito “si conformerà alla sanzione che è definitiva” ma farà ricorso alla alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), “per ottenere la garanzia dei diritti che i giudici francesi gli hanno negato”, ha aggiunto. (RSI Radiotelevisione svizzera)