Au revoir Ursula. Meloni cede al richiamo della foresta sovranista

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Per come l’ha maldestramente impostata sin dall’inizio, ovvero da capo fazione più che da premier di un grande paese fondatore dell’Europa, l’ultimo atto di Giorgia Meloni è la semplice conseguenza dell’incastro in cui si è cacciata. Secondo la logica del capo politico, che vive nell’ossessione dello scavalcamento a destra, era difficile sostenere la partecipazione a una maggioranza europea con i Verdi, per l’impatto simbolico e reale che il tema Green ha sulla sua constituency. (L'HuffPost)

Su altre fonti

Mai era accaduto nella storia dell’Unione che l’Italia - uno dei sei Paesi fondatori - si schierasse apertamente contro la maggioranza che esprime l’esecutivo comunitar… (La Stampa)

Autore Lorenzo Castellani Data 18 Luglio 2024 Salva Salvato Versione pdf Condividi Iscriviti per scaricare la versione pdf di questo articolo (Le Grand Continent)

“Siamo contenti e soddisfatti della rielezione di Ursula Von Der Leyen”. Così la deputata di Forza Italia Giusi Princi, a margine della riconferma della Presidente tedesca alla guida della Commissione europea per i prossimi cinque anni. (Corriere di Lamezia)

Elezione von der Leyen, sfottò, schermaglie e gli eletti di FdI sotto assedio: «Perché votare così?»

Così Antonio Tajani, a margine dell’assemblea nazionale di Coldiretti a Roma, commentando la rielezione alla presidenza della Commissione Europea di Ursula Von der Leyen: “Abbiamo ascoltato il suo intervento e sono state accolte molte delle proposte di Forza Italia per quanto riguarda l’agricoltura, il Sud, l’immigrazione e il cambiamento climatico, dove la parola ‘atteggiamento pragmatico’ è quello che noi volevamo ascoltare”, e aggiunge: “Certo che avrei preferito che FdI e Lega avessero votato a favore della commissione e dell’attuale presidente”, pur chiarendo di “aver apprezzato i toni di FdI che, pur avendo votato contro, non hanno mai fatto un attacco personale alla Von der Leyen”. (la Repubblica)

Ma che razza di furbata sarebbe dire vi diciamo se la abbiamo votata dopo che è stata votata? E che gioco delle tre carte sarebbe non rivelare quanto già deciso, così come messo in chiaro dal ministro cognato alla Ripartenza, ‘noi con Ursula tutta la vita’? Con quelli del realismo tattico che dicevano: ma quale coerenza, la coerenza non fa potere e noi dobbiamo seguire il potere. (Nicola Porro)

È come se ci fosse un muro italiano fatto di microfoni, taccuini e giornalisti, a contenere un imbarazzo che si taglia a fette. Quando un collega straniero riesce a trovare una crepa per porre una domanda sul comportamento di Fdi, Carlo Fidanza, il capo della pattuglia europea di Giorgia Meloni, si defila con uno scatto di nervi. (Corriere della Sera)