L’Italia paese dell’anno 2021 – di Giuseppe Careri

Ma un’altra parte, la minoranza, fa parte del gruppo dei no vax irriducibili, tra i quali ci sono anche medici, Insegnanti, comici, persino filosofi.

L’Economist, la prestigiosa rivista settimanale di economia e politica inglese, incorona l’Italia miglior paese per il 2021.

Ha iniziato il Direttore de La7 Enrico Mentana dichiarando che nel suo Tg non avrebbe ospitato i no vax a confronto con uno scienziato. (Ultima Edizione.Eu)

Su altri media

“Non si può negare – conclude la rivista – che oggi l’Italia sia in un posto migliore rispetto a dicembre del 2020 e per questo è il nostro Paese dell’anno. Secondo Eurostat senza arrivi dall’estero l’Italia è destinata a dimezzare la sua popolazione a quota 30 milioni entro il 2100 (Servizio Informazione Religiosa)

In questi mesi di ripresa economica, l'occupazione giovanile sta crescendo più lentamente rispetto quella delle altre fasce d'età. “Gli ordinativi sono in crescita e le imprese sono alla ricerca di personale. (Valledaostaglocal.it)

A sostenerlo è il Financial Times (qui l’articolo). Per il Financial Times l’altra idea di cui si parla tanto, ovvero che Draghi rimanga primo ministro fino al 2023, quando si terranno le prossime elezioni, “è un’illusione”. (LA NOTIZIA)

In caso della mancata permanenza di Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, l’opzione migliore seppur “imperfetta” sarebbe la sua elezione al Quirinale. Lo scrive in un editoriale per il “Financial Times”, Bill Emmott, autore del libro “Good Italy, Bad Italy”. (Nova News)

This content is created and maintained by a third party, and imported onto this page to help users provide their email addresses. L'Economist evidenzia che, dai sondaggi opinionistici più recenti, circa tre quarti degli italiani vogliono che Draghi finisca il suo mandato naturalmente nel 2023. (Elle Decor)

Si tratta, piuttosto, di un tentativo più strutturale di correzione del nostro modello di sviluppo, che ha preso avvio dopo la grande recessione del 2008-2013. Un atteggiamento più positivo verso l’Italia è piuttosto diffuso tra gli osservatori stranieri. (La rivista il Mulino)