Aviaria, virus mutato in un paziente con forma grave: più facile il legame con i recettori nell'uomo

Il virus dell'influenza aviaria che ha colpito un 65enne della Louisiana con forma severa di malattia (primo caso grave negli Stati Uniti) presenta mutazioni nel gene che controlla l'emoagglutinina, una proteina in grado di «attaccarsi» alle cellule umane. Le mutazioni fanno sì che il virus A/H5N1 possa legarsi meglio ai recettori presenti nelle nostre vie aeree superiori. Il meccanismo è simile a quello di una chiave e una serratura: il virus ha bisogno di una «chiave» che faccia girare la «serratura» per entrare in una cellula. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

“La velocità di propagazione dell’aviaria è impressionante, dobbiamo prepararci”. Con queste parole, Matteo Bassetti, primario di Malattie Infettive al San Martino di Genova, descrive un futuro in cui il virus dell’aviaria potrebbe diventare una minaccia concreta per l’uomo. (Tiscali Notizie)

A novembre un adolescente di Fraser Valley, nella British Columbia in Canada, ha cercato assistenza medica per un caso di congiuntivite e tosse. Sei giorni dopo, il ragazzo è stato messo sotto ventilazione artificiale al B. (National Geographic Italia)

Sembrerebbe evolversi in maniera sempre più impattante per l’ecosistema l’influenza aviaria, da diverso tempo sotto stretta osservazione da parte degli esperti per i cambiamenti e gli adattamenti del virus che la scatena (A/H5N1). (Libero Tecnologia)

Aviaria, osservate mutazioni del virus nell’uomo. L’infezione colpisce anche i gatti domestici

Non sappiamo quando. Potrebbe anche accadere nel 2025. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Influenza aviaria fa sempre più paura. Il virus dell’H5N1 ha mutato ancora e ora colpisce anche i gatti, alimentando il timore di una nuova crisi globale. (Tiscali Notizie)

Un uomo di 65 anni in Louisiana è stato ricoverato per una forma grave della malattia. Il virus isolato nel suo organismo ha mostrato una mutazione, piccola ma importante. Sessanta persone si sono infettate con il virus dell’influenza aviaria negli ultimi mesi in Stati Uniti e Canada. (la Repubblica)