Il Cagliari piange un altro campione dello Scudetto: è morto Comunardo Niccolai

A oltre cinque mesi dalla scomparsa di Gigi Riva, il Cagliari piange un altro campione dello scudetto del 1970: Comunardo Nicolai. Lo stopper della squadra campione d'Italia e della Nazionale ai mondiali del Messico. è morto stanotte in ospedale a Pistoia all'età di 77 anni. "Lascia il ricordo di un grande sportivo, un uomo educato, gentile, rispettoso, cordiale, che sapeva farsi voler bene". Così il Cagliari calcio sui social. (Tutto Juve)

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Con i sardi ha giocato per 12 stagioni collezionando 228 partite e 4 reti. Passato alla storia come il re dell’autogol, si ricorda soprattutto quello nella sfida scudetto del 1970 nella sfida contro la Juve, quando una sua deviazione di testa diede origine alla prima rete bianconera (la partita si concluse poi sul 2-2). (Gazzetta del Sud)

Se si volesse descrivere al meglio la figura di un antieroe per eccellenza nell’immaginario calcistico internazionale, questi non potrebbe essere che Comunardo Niccolai, arcigno strutturato difensore, classe 1946, da Santa Lucia di Uzzano. (PistoiaSport)

Lo stopper della squadra campione d'Italia e della Nazionale ai mondiali del Messico. «Lascia il ricordo di un grande sportivo, un uomo educato, gentile, rispettoso, cordiale, che sapeva farsi voler bene». (ilmessaggero.it)

Da Riva e Albertosi a Niccolai e Domenghini: i magnifici del Cagliari scudettato

Oggi Pistoia perde un grande difensore, cresciuto nel settore giovanile del Montecatini Calcio, un allenatore, una voce autorevole, uno sportivo che ha fatto la storia del calcio italiano e la cui vita è stata contrassegnata da grandi successi in campo. (gonews)

Il giornalista e conduttore della trasmissione Area di Rigore, Paolo Esposito, ha pubblicato un messaggio sui social. (AreaNapoli.it)

La giornata che consegna il Cagliari alla storia è la 28ª, ovvero il 12 aprile 1970: al vecchio Amsicora i rossoblù battono il Bari 2-0 e si laureano campioni d'Italia. Uno di quei miracoli sportivi che ogni tanto, per fortuna, spezzano la logica dell'ovvio. (La Gazzetta dello Sport)