Esplosione Calenzano, escluso sabotaggio: vittima aveva segnalato anomalie
Dai primi rilievi tecnici disposti dalla Procura, non è stato trovato esplosivo nel deposito di carburante Eni a Calenzano (Firenze), quindi, è stato escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. L'intero deposito Eni è stato posto sotto sequestro al fine di poter svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico delle autocisterne. (Adnkronos)
La notizia riportata su altri giornali
La tragedia dell’impianto Eni di Calenzano che ci annichilisce in questi giorni rende ancora più incandescente il tema salute e sicurezza dei lavoratori. Non bastavano i numeri dei morti, infortuni e malattie professionali ancora in aumento, anche nella nostra regione. (gonews)
Perquisizioni anche alla Bt Trasporti, l’azienda con sede a Pomezia per la quale lavorava Vincenzo Martinelli, uno dei cinque morti nell’esplosione del deposito Eni a Calenzano. (notiziediprato.it)
Dribbla le domande e non risponde, il titolare della Sergen, la ditta lucana per cui lavoravano due dei cinque morti nella strage di Calenzano, Franco Cirelli e Gerardo Pepe, e un ferito grave, Luigi Murno. (La Repubblica Firenze.it)
I carabinieri sono rimasti negli uffici della ditta di manutenzione per oltre 10 ore acquisendo centinaia di fascicoli e documenti. "Quando carichiamo le autocisterne loro sono lì a fare i più svariati lavori di manutenzione” hanno raccontato alcuni camionisti. (Fanpage.it)
Nessun sabotaggio. (Sky Tg24 )
A pochi metri dal luogo della tragedia del 9 dicembre, nelle stesse ore, erano in corso lavori di manutenzione straordinaria che potrebbero essere legati all’innesco dell’esplosione. (ilgazzettino.it)