Physical abuse and unprescribed psychotropic drugs, Council of Europe’s warning about CPRs in Italy
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Brussels – As in hard prison regime. The picture of the Centres for Repatriation (CPRs) of migrant persons in Italy taken by the European Committee for the Prevention of Torture and Inhuman or Degrading Treatment or Punishment is worrying, to say the least: physical abuse and excessive use of force to quell unrest, administration of non-prescribed psychotropic drugs diluted in water, triple metal nets on windows and cage-like external structures. (EuNews)
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Sono «non idonei» per le loro «pessime condizioni materiali, l’assenza di un regime di attività, l’approccio sproporzionato alla sicurezza, la qualità variabile dell’assistenza sanitaria e la mancanza di trasparenza da parte degli appaltatori privati». (il manifesto)
Venerdì 13 dicembre 2024 – Nei centri di permanenza per i rimpatri in Italia i migranti sono maltrattati e sedati con psicofarmaci. Lo denuncia il Consiglio d’Europa in un rapporto redatto dopo la visita condotta tra il 2 e il 12 aprile in 4 dei 9 centri operativi in Italia: gli hub di via Corelli a Milano, Gradisca d’Isonzo, Palazzo San Gervasio a Potenza, e Ponte Galeria a Roma. (Ufficio Stampa Basilicata)
ORTONA. Mentre sono attesi 114 migranti nella giornata di domani – di cui 24 rimarranno in Abruzzo – arriva la denuncia dell’organo antitortura del Consiglio d’Europa, secondo il quale nei centri di permanenza per i rimpatri in Italia i migranti sono maltrattati e sedati con psicofarmaci non prescritti. (Il Centro)
Lo denuncia il Consiglio d’Europa in un rapporto dopo una visita all’inizio di aprile in 4 dei 9 centri in Italia. L’organo anti-tortura del Consiglio d’Europa afferma di ‘aver riscontrato diversi casi di presunti maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza da parte di agenti di polizia’. (AltaRimini)
Fotogramma (Avvenire)
Maltrattamenti fisici e uso eccessivo della forza contro i migranti nei cpr italiani. Lo dice un rapporto shock che arriva dal Comitato per la prevenzione della tortura e dei trattamenti degradanti del Consiglio d’Europa. (la Repubblica)