Ucraina svela il "Long Neptune", missile a lungo raggio con gittata oltre i mille chilometri

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ESTERI

Dopo l’attacco del 14 marzo alla raffineria di petrolio di Tuapse, in Russia, fonti non ufficiali sui media ucraini hanno fatto circolare la notizia che l’operazione sarebbe stata condotta con un nuovo missile, il “Long Neptune”, capace di superare una gittata di mille chilometri. Sebbene non vi sia stata una conferma ufficiale da parte di Kiev, il Ministero della Difesa ucraino aveva già annunciato in precedenza il potenziamento della produzione di missili a lungo raggio, lasciando intendere che il Paese stia lavorando a un ampliamento delle proprie capacità offensive.

Il presidente Volodymyr Zelensky, nel riferirsi a un “nuovo strumento già utilizzato in combattimento”, sembrerebbe aver fatto esplicito riferimento all’attacco alla raffineria nella regione di Krasnodar. Questo episodio, oltre a rappresentare un’evoluzione tecnologica per l’Ucraina, segna un passo significativo nella strategia militare di Kiev, che punta a colpire obiettivi sensibili ben oltre le linee del fronte. Il “Long Neptune”, infatti, non solo supera i precedenti limiti di gittata, ma potrebbe essere ulteriormente sviluppato per raggiungere distanze fino a duemila chilometri, un traguardo che porrebbe Mosca stessa nel mirino.

Parallelamente, Zelensky ha annunciato un cambio ai vertici militari, sostituendo il capo di Stato maggiore Anatoly Barhylevych con il maggiore generale Andriy Gnatov, già vice capo delle Forze Armate. Questa mossa, interpretata da molti come un tentativo di rinnovare la leadership in un momento critico del conflitto, arriva mentre l’esercito ucraino continua a fronteggiare difficoltà operative sul campo. La decisione di Zelensky sembra dunque rispondere a una duplice esigenza: rafforzare la catena di comando e dimostrare una ferma volontà di proseguire la resistenza, nonostante le pressioni internazionali per una tregua.

Mentre le trattative mediate dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco rimangono in stallo, Kiev sembra voler mantenere una posizione intransigente, puntando su una strategia che combina innovazione militare e rinnovamento interno. L’introduzione del “Long Neptune” e il cambio ai vertici delle Forze Armate rappresentano due tasselli di un disegno più ampio, volto a consolidare la capacità di risposta dell’Ucraina in un conflitto che, nonostante le fasi di stallo, continua a evolversi su più fronti.