Exor, Iveco verso la vendita? Per bus e furgoni ipotesi compratore cinese

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Iveco Defence Vehicles (Idv) ha alle spalle una lunga tradizione di eccellenza nello sviluppo di piattaforme corazzate, iniziata negli anni ’30. Oggi è una divisione del gruppo Iveco, con la sede principale a Bolzano. Qui vengono prodotti veicoli per la difesa e per la protezione civile, mezzi che parlano di guerra, ritornati in auge per il conflitto russo-ucraino che sta devastando l’Europa. Mezzi per cui molti costruttori dimostrano un nuovo interesse. (Calcio e Finanza)

Ne parlano anche altre fonti

Iveco Defence Vehicles è entrata nel radar dei grandi produttori europei di armamenti. (Corriere della Sera)

Leader globale nel settore automotive Retrocede il, con un ribasso del 3,05%.L'analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista dipiù pronunciata rispetto all'andamento del. (LA STAMPA Finanza)

Nel frattempo, le voci su una possibile cessione hanno spinto il titolo Iveco a un guadagno del 5% in Borsa. Iveco è sotto la lente degli investitori e in particolare la sua divisione veicoli per la difesa, Iveco Defence Vehicles (IDV). (Economy Magazine)

Iveco, nuovo record in borsa. Si accende la gara per la divisione difesa: può valere più di 1,3 miliardi

Marzo 20, 2025 By Franco Balistri (Congedati Folgore)

Decolla in Borsa Iveco (anche se al suo interno nascono tensioni) e si rafforza l'idea di un prezzo di cessione a 1,3 miliardi per il ramo Defence. Perché sono bastate le notizie di stampa, questa mattina, legate ovviamente al piano di riarmo europeo, per riportare in auge il titolo della galassia Exor (Torino Cronaca)

Seduta sopra le righe per Iveco, in rialzo del 5,54% a 17,055 euro in borsa, dopo un top intraday a 17,225 euro, nuovo massimo storico, in scia alle indiscrezioni de Il Corriere della Sera secondo cui la divisione Iveco Defence Vehicles, che fabbrica veicoli per la difesa e per la protezione civile e che dovrebbe essere scorporata quest'anno (ha chiuso l’esercizio 2024 con ricavi pari a 1,1 miliardi di euro), sarebbe entrata nel radar di alcuni produttori europei di armamenti. (Milano Finanza)