Era sottopeso, disidratato e trascurato: cosa emerge dall'autopsia del neonato abbandonato e morto nella culla termica a Bari
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Il piccolo, di circa 3-4 settimane, era una sorta di "child neglet", in forte stato di trascuratezza. Il decesso è arrivato, probabilmente, per ipotermia Sottopeso, fortemente disidratato e trascurato. Questi sono i dati che stanno emergendo dall’autopsia del piccolo, di circa 3-4 settimane, trovato morto nella culla termica allestita nella parrocchia di San Giovanni Battista di Bari il 2 gennaio scorso. (Open)
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Bari – Emergono nuovi particolari sulla tragica vicenda del neonato trovato morto il 2 gennaio scorso nella culla termica allestita nella parrocchia di San Giovanni Battista. Secondo i risultati preliminari dell’autopsia, il piccolo, un maschietto di circa 3-4 settimane, era fortemente disidratato e sottopeso, elementi che suggeriscono una grave condizione di trascuratezza. (StatoQuotidiano.it)
Sarebbe morto per ipotermia il neonato trovato senza vita a Bari, il 2 gennaio scorso, nella culla per la vita della chiesa San Giovanni Battista. È quanto si apprende a conclusione dell’autopsia eseguita dal medico legale Biagio Solarino, al quale la Procura del capoluogo pugliese ha conferito incarico. (LAPRESSE)
Sono i nuovi particolari che emergono dall’autopsia compiuta sul neonato, che sarebbe morto orientativamente per ipotermia, cioè di freddo, anche se per stabilirlo con certezza serviranno i risultati degli esami istologici. (TeleRama News)
(Adnkronos) – (OglioPoNews)
Il black out pochi giorni prima Sarebbe morto per ipotermia il neonato abbandonato nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Bari e ritrovato senza vita lo scorso 2 gennaio. I primi risultati dell'autopsia, svolta dal professor Biagio Solarino nell'istituto di medicina legale del policlinico, indicano infatti che il decesso sarebbe sopraggiunto a causa del freddo patito dal piccolo, di circa un mese. (Today.it)
L’esame autoptico ha certificato il decesso a causa dell’ipotermia, ipotizzabile fin dal primo momento in cui i soccorritori lo hanno trovato nell’incubatrice gelida. (La Repubblica)