Sangiuliano tira fuori le ricevute: treni e voli per Boccia pagati con la carta di credito personale del ministro
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«Mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Boccia». È questa la linea tenuta dal ministro Gennaro Sangiuliano, ripetuta nella lettera a La Stampa e ribadita nel faccia a faccia di un’ora e mezza con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, nella vicenda che tiene banco da giorni e riguarda il suo rapporto con Maria Rosaria Boccia. L’imprenditrice di Pompei sostiene di essere stata nominata consulente del ministero della Cultura, mentre Sangiuliano ammette solo di aver pensato di darle un incarico a titolo gratuito, prima di ripensarci. (Open)
Ne parlano anche altri giornali
Il titolare della Cultura ha parlato al Tg1: "Non sono ricattabile, mai speso un euro di soldi pubblici per la dottoressa" (LAPRESSE)
Lo ha ribadito alla Stampa in una intervista. Un po’ per le leggerezze delle persone coinvolte, un po’ per le solite esagerazioni di certa stampa. (Nicola Porro)
Gli occhiali Ray-Ban Stories, che consentono di fare riprese come uno smartphone, sono stati impiegati da Maria Rosaria Boccia per documentare una sua visita a Montecitorio, come hanno fatto notare recentemente Selvaggia Lucarelli sul Il Fatto Quotidiano e Open. (WIRED Italia)
Fin dall’inizio del dibattito, Boccia è stata etichettata come influencer ed esperta di moda, grazie alle sue apparizioni a eventi di gala, alla gestione di un negozio di abiti da sposa di famiglia e all’autoproclamazione come presidente dell’associazione Fashion Week Milano Moda, titolo che non è mai stato ufficialmente confermato dalla Camera della Moda. (Il Fatto Vesuviano)
Lo ha dichiarato il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano al Tg1, in una lunga intervista, a proposito del suo rapporto con Maria Rosaria Boccia. Ma non sono ricattabile: non ho mai speso soldi pubblici». (Corriere Roma)
Oggi la capitale del Paese li ha riaccolti in patria: dal 1 al 4 settembre si è svolta di nuovo la manifestazione. La Russia non aveva ancora invaso la capitale e la guerra sembrava solo un brutto ricordo del passato. (Il Giornale d'Italia)