Olivier Roy: «Iran, i pasdaran con le spalle al muro. Non sanno stare in prima linea»

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«Nonostante i proclami l’Iran può fare ben poco. E Israele non ha alcuna ragione di fermarsi. Gli attacchi continueranno, l’escalation generale andrà avanti e dopo Cisgiordania e Libano potrebbe toccare anche all’Iran», dice l’islamologo francese Olivier Roy, docente all’Istituto universitario europeo di Firenze. Quali sono le conseguenze dell’eliminazione di Nasrallah e della classe dirigente di Hezbollah?«Che Israele è incoraggiato ad andare avanti, perché la sua intelligence sta raccogliendo grandi successi. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Ordine: tutti a casa dell’ayatollah, in Azerbaijan Street, nel centro di Teheran. Girano racconti di un capo sofferente, sconvolto dalla notizia della morte del leader di Hezbollah, per Khamenei quasi un figlio. (Corriere della Sera)

Iran, issata una bandiera nera per la morte di Nasrallah 29 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Il ministero degli Esteri minaccia vendetta per l’uccisione del generale dei pasdaran Abbas Nilforoushan, sorpreso con il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah nel bunker distrutto dalle bombe penetranti di Israele (ilmessaggero.it)

Iran al bivio: “Pronti a rispondere”. Ma monta lo scontro tra falchi e colombe

“È dovere di tutti i musulmani schierarsi con le proprie capacità al fianco del popolo libanese e del vittorioso Hezbollah e aiutarli ad affrontare questo regime usurpatore, ingiusto e malvagio”, aggiunge Khamenei riferendosi a Israele (Nicola Porro)

I vertici iraniani stanno infatti valutando con cura le prossime mosse, desiderosi tra l'altro di non alienarsi con qualche passo azzardato le simpatie di un alleato come la Russia, che oggi ha condannato quello che ha definito «un altro assassinio politico commesso da Israele». (ilmessaggero.it)

E così, dopo l’uccisione di Nasrallah la strada intrapresa degli ayatollah è oggi quella della condanna a parole. “Tutti – ha minacciato ieri il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi – dovrebbero essere consapevoli del fatto che la situazione è assolutamente esplosiva e che tutto è possibile, anche la guerra. (QUOTIDIANO NAZIONALE)