Beffa per Berrettini dopo il KO con Sinner a Wimbledon: il derby italiano gli costa carissimo

Video suggerito A cura di Michele Mazzeo Matteo Berrettini ha lasciato il torneo di Wimbledon a testa altissima. Il tennista romano è stato eliminato al secondo turno dello Slam londinese nel derby italiano con Jannik Sinner, ma soltanto dopo aver disputato il suo miglior match dell'anno costringendo agli straordinari il numero uno del mondo, come ammesso da quest'ultimo nell'immediato post-partita. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altre testate

Il punto del match point. Il derby italiano si conclude con 7-6 7-6 2-6 7-6 dopo tre ore e 42 minuti di gioco. (Corriere TV)

Il match azzurro al secondo turno del torneo londinese è durato tre ore e quarantasei minuti per concludersi con la vittoria del numero uno altoatesino e, prima di lasciare il campo, un abbraccio tra i due campioni che non dimenticheremo. (Elle)

TERMOLI. L’altra Italia, quando lo sport eccelle, funziona e viene esportato come modello di riferimento. Jannik e Matteo: l'altra Italia che incanta (a dispetto del calcio) sul centrale di Wimbledon (Termoli Online)

Matteo Berrettini a Jannik Sinner: «Vai a prenderti Wimbledon»

“Cosa ho detto a Jannik alla fine della partita? Ci siamo fatti i complimenti e gli ho detto che questo Wimbledon deve andare a prenderselo”. Matteo Berrettini ha accettato con grande stile la sconfitta in quattro set contro Sinner al termine del secondo turno di Wimbledon, in una sfida fatta di grandi colpi andata di scena mercoledì sera sul centrale dell’All England Club. (Liberoquotidiano.it)

Di questo e di molto altro si è parlato nella puntata odierna di TennisMania Speciale Wimbledon, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco (commentatore tecnico di Eurosport) e Massimiliano Ambesi (giornalista e commentatore di Eurosport). (OA Sport)

Abbiamo visto anche che fra i nostri tennisti esiste sana competizione e meraviglioso supporto. Lo racconta l'abbraccio finale sotto rete. (Vanity Fair Italia)