Il processo legato a Gisèle Pelicot si conclude con 51 condanne: ma è abbastanza?

La conclusione del processo per gli abusatori di Gisèle Pelicot è una piccola conquista. Ma non è detto che sia stata raggiunta una vera giustizia, se le cose non cambiano davvero Se il 2024 ha avuto una “persona dell'anno”, questa è stato sicuramente Gisèle Pelicot. L'immagine della donna 72enne seduta con la schiena dritta in un'aula di tribunale francese mentre i suoi 50 stupratori venivano condannati, rimarrà indelebile tanto quanto i fatti del processo di Avignone sono inenarrabili. (Vogue Italia)

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La violenza subita per oltre dieci anni da Gisèle Pelicot non è risarcibile né riparabile. Bisogna sgomberare il campo, che non è morale e neppure giudiziario, per evitare che si immagini una restituzione o, peggio, un apparato giustificatorio per chi l’ha stuprata, con la connivenza del marito che la drogava per offrirne il corpo privo di sensi a chiunque si prenotasse via internet. (il manifesto)

Anche tutti gli altri cinquanta coimputati sono stati dichiarati colpevoli, con condanne tra i tre e i 15 anni. «Ho lottato per tutte le vittime di violenze». (leggo.it)

Un uomo di 63 anni già coinvolto nel processo per le violenze sessuali su Gisele Pelicot sarebbe finito in tribunale con l'accusa di aver emulato il marito della 72enne Dominique Pelicot, drogando e violentando la sua compagna insieme ad altri uomini. (Fanpage.it)

Dominique Pelicot condannato a 20 anni, massimo della pena

Non ha voluto cambiare nome Gisèle. Gisèle aveva scelto la luce, quattro mesi fa: le luci delle telecamere, la pubblicità delle udienze, le porte aperte. (ilmessaggero.it)

PARIGI – Gisèle Pelicot diventa sempre di più una icona globale della lotta contro le violenze sulle donne. Il presidente francese Emmanuel (la Repubblica)

Si attendono le sentenze per gli altri cinquanta imputati, accusati di aver violentato la donna su invito del marito. (IL GIORNO)