La città aperta che brilla quando non ha paura

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il Giornale INTERNO

Milano non è una città chiusa. Non lo è per antico statuto e per vocazione. Non lo è perché non ha mai avuto paura di volgere lo sguardo un po' più in là, più avanti, senza lasciarsi intorpidire dalle preoccupazioni su quello che verrà. Milano non è soltanto vicino all'Europa, qualche volta prova perfino a spiazzarla, con la sua bellezza discreta, magari da andare a cercare dentro i cortili, per divertirsi a creare quello stupore, arte disarmante di ogni seduzione. (il Giornale)

La notizia riportata su altre testate

Così si spiega che cosa ha spinto From – Moltiplichiamo valore pubblico e Will Media a organizzare Future4Cities per la seconda volta. Per questo è necessario attrezzarsi per affrontarle adeguatamente. (Vita)

Milanese da sempre È un tasto dolente, perché vorrei la mia Milano un po’ più europea e meno italiana, nel senso che finge di essere una grande metropoli, ma in realtà è indietro rispetto alle capitali del continente. (Mitomorrow)

Così se con l'Expo Milano ha conosciuto un Rinascimento urbanistico e di immagine, che l'ha portata a diventare the place to be la stessa cosa sta avvenendo adesso con una serie di mega progetti che aumenteranno l'appeal e l'attrattività, anche economica del capoluogo. (il Giornale)

Centro e periferia, immaginare Milano: l'evento del Giornale

Con il Bosco Verticale, in particolare, ha manifestato il prototipo di un'architettura della biodiversità, che pone al centro il rapporto tra l'uomo e le altre specie viventi. Ha delineato un paradigma nel quale l'estetica e il design si raffrontano con le implicazioni geopolitiche e ambientali dei fenomeni urbani. (il Giornale)

"Cerco di creare un dialogo con il luogo, io lo esploro, lui mi rimanda delle cose". A dare la traiettoria per un’osservazione meditativa di Milano sono le parole di Gabriele Basilico, il fotografo che più di ogni altro seppe leggere le trasformazioni della città. (il Giornale)

All’evento del Giornale del 25 settembre, i fotografi Elena Galimberti e Giovanni Hänninen raccontano attraverso i volti del territorio urbano le evoluzioni, le abitudini e le possibili proiezioni future della città (il Giornale)