Perché secondo l'Eurostat il Superbonus è un credito d'imposta "non pagabile"

Il Superbonus, un’agevolazione fiscale introdotta dal governo italiano per incentivare i lavori di efficientamento energetico e miglioramento sismico degli edifici, ha subito significative modifiche con la riforma del 2024. La nuova classificazione del Superbonus come “non pagabile” Il Superbonus maturato dopo l’adozione della riforma contenuta nel decreto-legge di marzo 2024 e poi convertito in legge a maggio, secondo Eurostat deve essere registrato nei conti pubblici come credito d’imposta “non pagabile”. (Immobiliare.it)

La notizia riportata su altri media

Ecco come dovrebbe essere considerato nell’ambito dei conti pubblici il credito d’imposta maturato in seguito alla riforma del 2024. Uno dei temi più discussi nell’ambito della politica italiana negli ultimi anni è il Superbonus. (QuiFinanza)

L'Istituto europeo, nella forma di un ex-post advice, ha fornito il proprio parere sulla classificazione nel conto consolidato delle amministrazioni pubbliche del Superbonus per gli anni 2020-2023 e per quest'anno, periodo in cui ritiene che l'adozione della riforma contenuta nel dl di marzo e convertita in legge a maggio, debba "essere registrato nei conti pubblici come credito d'imposta non pagabile", salvo per le eccezioni previste dalla legge ascolta articolo (Sky Tg24 )

E’ una parziale marcia indietro rispetto alle precedenti regole, in base alle quali invece queste voci dovevano interamente essere comprese nell’anno in cui viene effettuata la spesa. Eurostat va incontro alle richieste italiane di spalmare l’impatto del Superbonus su più anni, ma a partire dal 2024. (PMI.it)

Superbonus, sollievo per il governo: "I crediti spalmati su dieci anni"

Il peso dei bonus maturati tra il 2020 e il 2023 continuerà a gravare sul deficit degli anni passati, così come previsto. Sulla classificazione delle agevolazioni fiscali nei conti pubblici nulla cambia. (L'HuffPost)

Confermata invece la classificazione come “credito di imposta dovuto” per il Superbonus attivato negli anni 2020-2023. Eurostat ritiene che il Superbonus maturato dopo l’adozione della riforma contenuta nel dl di marzo e convertita in legge a maggio, debba «essere registrato nei conti pubblici come credito d’imposta non pagabile nel 2024», salvo per le eccezioni previste dalla legge. (Il Sole 24 ORE)

Tutto merito della stretta sugli sconti per le ristrutturazioni nell’edilizia fortemente voluta dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Nel 2025 il peso del "superbonus" sui conti pubblici sarà sensibilmente inferiore a quello del 2024, che aveva fatto schizzare il deficit ad oltre il 7% (il più alto fra i paesi dell’eurozona) e spinto Bruxelles ad aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)