Argentina. Repressa brutalmente manifestazione dei pensionati contro la povertà

I pensionati argentini hanno marciato ancora una volta verso il Parlamento ma questa volta erano accompagnati anche dai tifosi delle squadre di calcio, che hanno deciso di dare il loro sostegno nella denuncia alla costante repressione che subiscono ogni mercoledì quando chiedono il miglioramento delle loro condizioni di vita di fronte alla crescente miseria. A Callao e Bartolomé Mitre, le forze di sicurezza hanno represso gli anziani, i lavoratori della stampa, i sindacati e i tifosi delle squadre di calcio con gas e proiettili di gomma. (Contropiano)
Ne parlano anche altre testate
Nonostante le forti polemiche e le critiche per la dura repressione della manifestazione di mercoledì a sostegno dei pensionati, il governo argentino di Javier Milei ha difeso l'operato delle forze dell'ordine e ha presentato oggi una denuncia per "sedizione, attentato all'ordine costituzionale e associazione a delinquere" nei confronti di quelli che considera gli organizzatori e promotori degli scontri. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
È di più di 100 arresti e almeno 20 feriti il bilancio degli scontri scoppiati durante il consueto corteo di protesta dei pensionati argentini a Buenos Aires, davanti al Congresso, contro le politiche economiche del presidente Javier Milei. (Euronews Italiano)
Ma stavolta i pensionati non erano soli: ad accompagnarli c’erano anche gruppi ultras di club come River Plate, Boca Junior, Independiente, Racing, Argentinos Juniors, Estudiantes e diversi altri, tutti uniti, oltre le barriere del tifo, a sostegno della loro lotta. (il manifesto)

E lo fanno sfidando la violenza della polizia, come quella che poche settimane fa si è riversata verso Carlos Dawlowfki, 75enne in pensione che in piazza indossava la maglia del Chacarita Juniors, squadra di Buenos Aires militante nella seconda serie argentina (L'INDIPENDENTE)
Pentole e padelle battute con forza, striscioni al vento e urla contro l'ultra liberista di destra Javier Milei. Il 12 marzo 2025, come ogni mercoledì, l'Argentina ha assistito al ritorno del "cacerolazo", protesta rumorosa che richiama alla memoria le battaglie passate del Paese, con il rumore delle pentole che ha riempito le piazze contro le politiche di austerità del governo. (Fanpage.it)
«Sedizione, attentato all’ordine costituzionale e associazione a delinquere». Questa l’accusa presentata dal governo di Javier Milei contro gli organizzatori della protesta di mercoledì davanti al Congresso di Buenos Aires. (Avvenire)