È morta a 80 anni Rebecca Horn. Artista e femminista, è stata tra le protagoniste della body art

Intervistata da Frieze Magazine trent’anni fa, in occasione di una sua mostra al Guggenheim Museum di New York, Rebecca Horn spiegava: “Quando provi dolore, provi anche un’estrema paura. Ma questo può liberarti, darti una visione più ampia di te stessa e del tuo corpo. Perché uno sciamano talvolta si infligge dolore? Perché il dolore ti porta da qualche altra parte. Per alcune persone, questa è u… (la Repubblica)

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Considerata una delle artiste più influenti della sua generazione, Rebecca Horn si è spenta il 6 settembre, nella sua casa di Michelstadt, in Germania, all’età di 80 anni. Nella sua lunga e prolifica carriera, ha lavorato sul proprio corpo con coraggio e coerenza, sperimentando l’utilizzo di materiali eterogenei, tra scultura, performance e cinema, fino alle installazioni ambientali. (ExibArt)

Una famiglia italiana su cinque (21%) si mette in questi giorni di settembre ai fornelli con pentole e vasetti per preparare marmellate, passate, sott’oli e sottaceti in vista dell’autunno e garantirsi un’alimentazione più genuina e naturale, 100% made in Italy, riducendo gli sprechi. (Frosinone News)

La sua arte giunse anche a Napoli, in particolare in piazza Plebiscito, dove è rimasta famosa la sua installazione con le sue “capuzzelle” monumentali. Aveva 80 anni. (ilmattino.it)

È morta a 80 anni l’artista Rebecca Horn

Con le sue opere versatili nei media del cinema, della scultura, della performance, dell'installazione e della scultura, l'arte di Horn ruotava spesso intorno alla vitalizzazione degli oggetti, che diventavano una controparte uguale e talvolta imprevedibile per lo spettatore. (ROMA on line)

Piume, maschere e appendici protesiche, oggetti mutanti, sculture aeree, alchimie di un corpo esteso, architettato in balsa e tessuto (legato strettamente ai raccordi con la letteratura, con la filosofia e con i padri del cinema) racchiudono la fenomenologia del sentire che Rebecca Horn (Michelstadt, 1944-2024), sublime e famosissima artista liminale, ci ha lasciato in dono. (il manifesto)

Nata a Michelstadt, in Germania, nel 1944, l’artista tedesca Rebecca Horn aveva un rapporto molto speciale con l’Italia e in particolare con la città di Napoli, dove c’è la sua galleria italiana, Studio Trisorio, il museo Madre, che conserva nella collezione permanente la sua installazione “Spirits“, e soprattutto dove realizzò una delle sue più amate opere d’arte pubblica, nel 2002, quando riempì Piazza Plebiscito di 333 “capuzzelle” (dei teschi in ghisa che riproducevano uno dei teschi del Cimitero delle Fontanelle di Napoli), ognuna dotata di una piccola aureola costituita da un cerchio di neon bianco: l’opera si chiamava “Spiriti di madreperla“ ed era una celebrazione del culto dei morti. (Rivista Studio)