Europarlamento, un altro ok al riarmo di Von der Leyen. Coalizioni italiane a pezzi: centrodestra diviso in 3, M5s e Avs contrari, Pd spaccato

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

L’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha approvato la risoluzione sulla relazione sulla politica di sicurezza e di difesa comune dell’Unione Europea. I sì sono stati 399 contro 198 no e 71 astenuti. Poco prima era stato approvato per alzata di mano anche l’emendamento che accoglie il piano di riarmo proposto dalla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen. Ancora una volta sono finiti in frantumi gli schieramenti di maggioranza e di opposizione. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Partito democratico e Forza Italia votano a favore. L’Europarlamento approva con 399 voti a favore, 198 contrari e 71 astenuti la relazione sull’attuazione della politica di sicurezza e difesa della Ue. (Corriere della Sera)

PARLAMENTO UE APPROVA IL PIANO REARM, ITALIA IN ORDINE SPARSO: MAGGIORANZA DIVISA, PD VOTA A FAVORE, M5S CONTRARIO. GUERRA RUSSIA-UCRAINA, USA PREPARANO NUOVE SANZIONI E DAZI DEL 500% A CHI FA AFFARI CON MOSCA. (Il Fatto Quotidiano)

Ma dalle elezioni europee i tre partiti del centrodestra hanno sempre mantenuto le loro posizioni, differenti. Quelli che sono divisi sul serio sono i 5 Stelle, Sinistra italiana e soprattutto il Pd, che ha votato a favore ma con 2 contrari. (Libero Quotidiano)

Difesa Ue, la maggioranza si divide. I «due voti» del Pd per restare unito

A Strasburgo, la relazione annuale 2024 al Parlamento su difesa e sicurezza, al voto oggi, fotografa un'Italia riluttante e spacca in tre la maggioranza di centrodestra, con la vistosa astensione del partito della premier. (TGLA7)

Il voto era delicato, anzi delicatissimo, quello sul Rapporto sulla politica di difesa e di sicurezza comune 2024, un documento sterminato, con 162 punti, nei quali sono contenute le «raccomandazioni riguardo alle principali linee d’azione per rafforzare in futuro le politiche e le azioni in vari ambiti, tra cui i progressi istituzionali in materia decisionale, lo sviluppo congiunto delle capacità militari e in termini di armamenti nonché i mezzi per finanziarle». (Domani)

Da Strasburgo – No alla «corsa al riarmo dei singoli 27 Stati», sì al lavoro complessivo dell’Ue di questi mesi sulla politica estera e di difesa. È la linea su cui si è assestato oggi il Pd al Parlamento europeo (Open)