Un possibile compito per le vacanze: come si fa la lotta agli sprechi nel Ssn?

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Quotidiano Sanità SALUTE

Un possibile compito per le vacanze: come si fa la lotta agli sprechi nel Ssn? 31 LUG di Claudio Maria Maffei Gentile direttore, a chi fa della lettura giornaliera di Qs un momento significativo della giornata e a quanti riversano si Qs impressioni, emozioni e pensieri sulla nostra sanità pubblica, si aprirà nelle prossime settimane un piccolo vuoto che si potrebbe riempire con qualche utile compito a casa. (Quotidiano Sanità)

Se ne è parlato anche su altre testate

Una persona che necessitasse di un ricovero per bassa complessità, in assenza del Ssn, dovrebbe sostenere una spesa giornaliera che varia da un minimo di €422 fino a un massimo di €1.178 in Lombardia, da €435 a €1.278 nel Lazio e da €552 a €1.480 in Calabria. (- DottNet)

“Due nuovi allarmi in merito alle folli politiche sanitarie del Governo Meloni, che sta mettendo a rischio la sanità pubblica. (AssoCareNews.it)

Bene (si fa per dire), allora quanto costerebbe il "bisogno di salute” se la sanità in Italia fosse solo privata? Il Servizio politiche sociali, welfare e salute della Uil ha svolto una indagine mettendo a confronto i costi che i cittadini dovrebbero affrontare in caso di ricovero, interventi chirurgici, check up cardiologici e prestazioni di vario tipo presso le strutture private di tre diverse regioni, una per ogni macroarea del Paese, la Lombardia al Nord il Lazio al Centro e la Calabria al Sud. (La Stampa)

“Il governo, per strizzare l’occhio alla sanità privata, volta le spalle alla sanità pubblica. Tutti i provvedimenti dell’Esecutivo Meloni in materia di sanità, a partire dalle leggi di bilancio per finire al recente decreto ‘abbatti liste’, vanno nella direzione di un rafforzamento della sanità privata a discapito di quella pubblica”. (Avanti Online)

E il progressivo arretramento della sanità pubblica è, con evidenza, un colpo mortale per i bilanci delle famiglie e un ridimensionamento del diritto alla salute". A lanciare l'allarme, contestando la legge sull'autonomia differenziata, è la Uil che, in uno studio, evidenzia i costi per i cittadini se la sanità diventasse solo privata, con l'ulteriore aggravante che questi risulterebbero più alti al sud dove l'offerta di servizi è minore. (Doctor33 )

Se c’era da esprimere un giudizio sulla riforma dell’autonomia differenziata, quello della Uil equivale ad una bocciatura senza appello. Il taglio dei servizi, un indebolimento dell’istruzione, la beffa sui conti pubblici, e ora anche il rischio di una “privatizzazione” della sanità. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)