Infezioni da Hiv: Lombardia prima per nuovi casi. Al Sacco lo studio sul farmaco che può cambiare per sempre la lotta all’Aids
Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità nel 41% sono diagnosi tardive, con un quadro clinico già conclamato, ed è ipotizzato anche un 40% di sommerso. "È necessario intensificare informazione, prevenzione e screening" sottolinea Andrea Gori, direttore Malattie Infettive Ospedale Sacco di Milano e presidente di Anlaids Lombardia Ets, che in occasione del World Aids Day offre test gratuiti Hiv e Hcv presso la sede di Milano. (IL GIORNO)
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L’infezione da l'Hiv continua a rappresentare ancora oggi, anche in Italia, una sfida importante. Proprio per questo il team di Evoluzione e Trasmissione Virale dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, diretto dalla dottoressa Gabriella Scarlatti, ha recentemente avviato uno studio clinico di Fase 1 per testare la sicurezza e l’efficacia immunitaria di nuovo vaccino terapeutico HIVconsvX. (Adnkronos)
È un ritornello che sentiamo ripetere ormai da decenni e che, fino ad oggi, non si è tradotto in nulla di concreto. Perché se i trattamenti antiretrovirali riescono a bloccare la moltiplicazione dell’HIV – quindi la progressione verso lo stadio dell’AIDS e le sue complicanze – non riescono ad eliminare l’intruso che si rifugia nelle “cellule serbatoio” sparse nel corpo. (Il Fatto Quotidiano)
Un virus, HIV, che si è reso responsabile di numerose morti e sofferenze in tutto il mondo. HIV/AIDS, una condizione clinica diventata cronica in molti soggetti, che, tuttavia, ogni anno viene diagnosticata ancora in giovani e meno giovani. (L'Unione Sarda.it)
(Adnkronos) – “Le terapie long acting rappresentano una grossa svolta su tantissimi aspetti, sia terapeutici che psicologici, dell’approccio alla terapia di una persona che vive con Hiv. Dal punto di vista psicologico, “si riduce l’ansia di dimenticare l’assunzione della pastiglia o di essere visti e scoperti”. (OglioPoNews)
Il Lenacapavir, un farmaco antivirale a lunga durata d'azione da iniettare due volte all'anno, permette di abbattere del 96% il rischio di contrarre l'HIV, il virus che provoca l'AIDS. Offre una protezione ancora più efficace di quella garantita dalla PrEP, la profilassi pre-esposizione che consiste nell'assunzione orale giornaliera di farmaci anti-HIV da parte di persone HIV-negative a rischio di contrarre l'infezione. (Focus)
“Gran parte del problema sta nello stigma e nella criminalizzazione delle persone con Hiv. Oggi l’Aids è una malattia gestibile, serve conoscerla e monitorarsi” (Sky Tg24 )