Inflazione verso l’obiettivo del 2% nell’Eurozona e negli Usa. Ecco perché ora la Bce rischia più della Fed sui tassi
L’inflazione non spaventa più nell’Eurozona e negli Usa. Per i mercati la Fed nei prossimi mesi taglierà i tassi più della Bce. Che rischia di essere troppo cauta, con conseguenze negative per l’economia (Milano Finanza)
La notizia riportata su altre testate
“Dopo l'impennata dell'inflazione registrata a luglio, gli investitori saranno lieti di vedere che questo dato si è ridotto ad agosto, scendendo al 2,2%”, ha dichiarato Michael Field, European market strategist di Morningstar. (Morningstar)
Al contempo si è verificato anche un calo della disoccupazione, che è scesa al 6,4% dal 6,5% del mese precedente, pur con dati molto diversi a seconda dei vari Paesi europei. Dati positivi da parte dell'Unione europea per quanto riguarda il mese di agosto. (QuiFinanza)
“Come risulta dai dati preliminari, ad agosto l’inflazione dell’Eurozona è scesa al 2,2%, in linea con le aspettative del consensus e a fronte del 2,6% registrato a luglio”. Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, sottolinea che “questo andamento avvalora l’ipotesi che la BCE prenda in considerazione un ulteriore taglio dei tassi a settembre”. (Advisoronline)
Nell’Eurozona l’inflazione rallenta al 2,2%, mentre in Italia scende all’1,1% ad agosto. Stabili i prezzi negli Usa. Le Borse toccano nuovi record, poi rintracciano (FIRSTonline)
L’inflazione dell’area euro giustifica o no l’avvento di un secondo taglio dei tassi da parte della Bce, nella riunione imminente del prossimo 12 settembre? A rispondere è stata oggi Eurostat, che ha comunicato il dato tanto atteso dai mercati, in quanto necessario ad anticipare quelle che potrebbero essere le prossime e imminenti mosse di Christine Lagarde e colleghi: l’indice armonizzato dei prezzi al consumo dell’Eurozona. (Finanzaonline)
Considerando le principali componenti dell'inflazione nell'area euro, si prevede che i servizi avranno il tasso annuale più elevato ad agosto (4,2%, rispetto al 4,0% di luglio), seguiti da cibo, alcol e tabacco (2,4%, rispetto al 2,3% di luglio), beni industriali non energetici (0,4%, rispetto allo 0,7% di luglio) ed energia (-3,0%, rispetto all'1,2% di luglio). (Business Community)