Gasparri (Forza Italia): "Web tax e pensioni minime. Modificheremo le norme"

Gasparri (Forza Italia): Web tax e pensioni minime. Modificheremo le norme
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QUOTIDIANO NAZIONALE ECONOMIA

"Interverremo in Parlamento per modificare la versione della web tax contenuta nella manovra". Parola di Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, uno dei politici sicuramente più attivi nell’impegno di far pagare le tasse ai giganti del web. E, nell’intervista a QN, non rinuncia alla stoccata polemica: "Vedo troppi addetti alle relazioni istituzionali delle big tech che fanno azioni di lobby sui miei colleghi parlamentari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

"Si rischia di pregiudicare le startup e lo sviluppo del settore – spiega il presidente di Cna Digitale, Nicola Ciulli –. Si tratterebbe di una forte penalizzazione per il settore, particolarmente per le piccole e medie imprese e le start-up. (il Resto del Carlino)

Era il 2020 quando l’Italia ha introdotto la Digital Service Tax (Web tax), un prelievo del 3% sui ricavi delle transazioni via internet per le aziende digitali con un fatturato di almeno 750 milioni di euro, di cui almeno 5,5 milioni realizzati in Italia. (Start Magazine)

La misura contenuta nel ddl Bilancio paradossalmente colpisce tutte le imprese digitali italiane, sottoponendole a una duplice tassazione e accentuando così la disparità di trattamento e lo svantaggio competitivo nei confronti dei colossi globali del web (Milano Finanza)

La nuova web tax spaventa le start up: “Così ci distruggono”

Le due novità, annunciate alla stampa dal viceministro dell’economia e delle finanze Edoardo Leo, sono state ora messe nero su bianco nel testo della Manovra di bilancio per il 2025 appena firmata dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e trasmessa alle Camere per la discussione e la sua definitiva approvazione. (Engage)

L’allargamento della web tax alle piccole e medie imprese, previsto dalla legge di Bilancio per il 2025, colpirà inevitabilmente anche i giornali che realizzano ricavi dalla pubblicità online. (Il Fatto Quotidiano)

«Una mazzata» per il settore dell’innovazione. Con il rischio di veder fuggire all’estero imprenditori e capitali. La manovra finanziaria punta a estendere la “web tax”, pari al 3% sul fatturato, ad ogni realtà che abbia ricavi derivanti da servizi digitali. (La Repubblica Firenze.it)