Cosa resta del grande evento?. Una città aperta sul mondo

Cosa resterà del G7 Salute? Parafrasando il titolo di una fortunata canzone di Raf – tra l’altro ospite alla recente Festa del Mare di Ancona – ci si chiede il valore effettivo e le ricadute dell’evento planetario che si è svolto nel capoluogo dorico e che si è chiuso ieri. I Grandi della terra, o meglio le delegazioni in accompagnamento ad alcuni ministri, viceministri, Segretari di Stato e Direttori vari, hanno vissuto per due giorni e mezzo dentro una bolla, distaccati dal resto della cittadinanza. (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altri giornali

"Mancano più infermieri che medici. Ai dottori giovani dico di non snobbare le professioni più dure e non guardare solo ai soldi, a quelli di famiglia che sono il primo presidio ma si devono ammodernare. (il Resto del Carlino)

«Perché sono in piazza? Per mio figlio che nascerà e per tutti noi». «Sono preoccupata – co… (La Stampa)

Accolto dal direttore Giancarlo Laurenzi, il ministro ha visitato anche il Museo del quotidiano delle Marche che raccoglie macchinari e pagine che raccontano la storia d'Italia e del mondo dal 1860 ad oggi. (corriereadriatico.it)

Rafforzare la prevenzione e la preparazione e risposta alle pandemie. Promuovere un invecchiamento sano e attivo. Approccio One Health e lotta alla resistenza antimicrobica. Il documento finale del G7 Salute

ANCONA – Ci hanno messo circa un’ora e mezza. Quasi due. Partenza da Urbino. Piccola sosta al casello autostradale di Fano, per caricarne altri, e via fino ad Ancona. Sono scesi dal bus in trenta, ma “fra tutti siamo circa una cinquantina”, riferisce al Ducato Francesco Veterani, di Sinistra per Urbino, membro del comitato No alla discarica di Riceci e oggi uno degli organizzatori della trasferta. (Il Ducato)

PESARO – Sanità, botta e risposta tra eurodeputati sulla situazione marchigiana. (Centropagina)

Ma anche trarre insegnamento dalle passate emergenze sanitarie globali, "promuovendo la salute come valore per le nostre società, investendo nella prevenzione, nella preparazione e nella risposta alle emergenze sanitarie, promuovendo la produzione regionale di prodotti sanitari e promuovendo l'accesso equo a servizi sanitari di qualità e a contromisure mediche a prezzi accessibili". (Quotidiano Sanità)