Holy Shoes: intervista a Simone Liberati, che non si sente uno da copertina e soffre di ansia costruttiva

Appena arrivato nelle nostre sale, Holy Shoes incrocia quattro storie che ruotano intorno a un paio di scarpe, che diventano uno status symbol. Del cast fa parte Simone Liberati, che abbiamo avuto il piacere di intervistare parlando di grandi temi ma anche di gel per capelli e sneakers (ComingSoon.it)

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Luigi Di Capua parla di come ha proposto la sceneggiatura di Holy Shoes, messo insieme la troupe, girato quattro storie e come ora aspetta il box office per fare il secondo film Dopo essere passato al Festival di Torino, sebbene non in concorso e nonostante fosse un’opera prima, arriva questa settimana al cinema Holy Shoes, il debutto alla regia di Luigi Di Capua. (BadTaste.it Cinema)

Simone Liberati, Carla Signoris, Isabella Briganti, Ludovica Nasti, Denise Capezza, Tiffany Zhou, Raffaele Argesanu e Drefgold sono protagonisti di un racconto corale che narra la schiavitù odierna della società rispetto agli oggetti materiali, come le scarpe. (Ciak Magazine)

"Holy Shoes vuole raccontare uno degli aspetti più intriganti e potenti della società contemporanea: la tirannia del desiderio. Il desiderio di essere ciò che non siamo, il desiderio di possedere ciò che non abbiamo. (Sky Tg24 )

Intervista a Luigi Di Capua: “Holy Shoes nasce dalla rabbia. Le scarpe che calzi dicono tutto di te”

"Follow the money" ("segui i soldi"), recitava la frase iconica di Tutti gli uomini del presidente, ma forse in questo caso sarebbe meglio dire "follow the shoes" ("segui le scarpe"). (Movieplayer)

A l cinema con il film Holy Shoes, l’attrice Isabella Briganti si racconta a The Wom ripercorrendo il suo percorso di vita, oggi libero dalla tirannia del desiderio e delle costrizioni sociali. (The Wom)

“Le scarpe sono lo specchio dell’anima”: è una delle battute più citate dei The Pills, dall’episodio Il buio oltre le Hogan. Più di dieci anni dopo, Luigi Di Capua – un terzo di quel collettivo che ha contribuito a definire l’umorismo dei millennials – lo pensa ancora: “Dicono tutto di te, di come vuoi apparire, cosa vuoi raccontare”. (cinematografo.it)