Siria, l'avanzata dei ribelli è un colpo contro Putin: «Vogliono aprire un secondo fronte»
Mancava una settimana all’invasione dell’Ucraina. Mentre il mondo intero cercava di capire cosa stesse per accadere, Sergey Shoigu atterrò a Damasco. Non era certo una visita di cortesia. L’allora ministro della Difesa era accompagnato dai vertici dell’esercito, da Mig armati di missili ipersonici, da bombardieri Tupolev dotati di armi a lungo raggio, e da alcune navi da guerra, che presero parte alla più grande esercitazione militare russa nel Mediterraneo dai tempi della guerra fredda, così venne definita con qualche enfasi in Russia (Corriere della Sera)
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In gioco ci sono assetti geostrategici fondamentali, che influiscono sul Medio Oriente ma anche sulla proiezione offensiva della Russia verso l’Europa e il Mediterraneo. Raid russi sui quartieri di Aleppo conquistati dai ribelli e attivismo della diplomazia di Mosca per la ripresa del “processo di Astana”, che avrebbe dovuto riconciliare il presidente siriano Assad con il leader turco Erdogan. (ilmessaggero.it)
I raid del regime di Assad hanno preso di mira Idlib, la roccaforte della coalizione anti-governativa islamista. L’esercito siriano ha inviato rinforzi a nord-ovest e ha lanciato attacchi aerei nel tentativo di respingere gli insorti che hanno preso il controllo della seconda città del paese, Aleppo. (LAPRESSE)