L'arma ritrovata dalla madre di Caiafa

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INTERNO

Nuovi dettagli emergono sull'omicidio di Arcangelo Correra, il giovane ucciso da un colpo di pistola sabato scorso in piazza Sedil Capuano. Secondo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, Raffaele Caiafa avrebbe chiesto allo zio di far sparire la Beretta usata nel delitto. Tuttavia, la mamma del ragazzo indagato, Anna Elia, avrebbe aiutato gli inquirenti a ritrovare la pistola.

Il racconto di Renato Caiafa nelle carte del gip è drammatico: «Arcangelo mi ha sfidato per gioco, diceva "Dai spara"». Arcangelo Correra, davanti a Renato Caiafa, mostrava il petto e sorrideva, mentre gli altri amici guardavano nella loro direzione. Il 18enne provocava l'amico invitandolo, per scherzo, a fare fuoco. «Una volta esploso il colpo, mi hanno urlato tutti "cosa hai fatto?"», ha raccontato Caiafa al gip.

Renato Caiafa, 18 anni, è ora in carcere con le accuse di omicidio colposo, porto clandestino di arma e sparo in luogo pubblico. Al pm ha raccontato il tragico incidente, spiegando che non voleva uccidere Arcangelo. La Procura di Napoli, tuttavia, sta lavorando sull'ipotesi di omicidio volontario con dolo eventuale, basandosi sulla scena culminata nell'esplosione del colpo di pistola che ha ucciso Arcangelo.

A distanza di qualche giorno dal delitto di piazzetta Sedil Capuano e all'indomani dell'interrogatorio di garanzia dinanzi al gip, il quadro investigativo a carico del 19enne Renato Caiafa si sta arricchendo di particolari.