Eni cede una quota di Enilive: il fondo americano Kkr compra il 25% per 3 miliardi
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Eni vende un altro pezzo di attività del gruppo fuori dal settore del petrolio. Il colosso dell'energia ha annunciato ieri la cessione di una partecipazione di minoranza di Enilive, la società che gestisce la produzione di biocarburanti, la rete dei distributori e le auto a noleggio nelle città, al fondo americano Kkr, che ha da poco rilevato anche la rete di Tim. (ilgazzettino.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Un buon viatico verso la futura quotazione. Kkr pagherà 2,4 miliardi per le azioni, mentre altri 500 milioni arriveranno con un aumento di capitale dedicato per azzerare la posizione finanziaria netta. (il Giornale)
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Enilive – società di Eni dedicata alla bioraffinazione, alla produzione di biometano, alle soluzioni di smart mobility, tra cui il car sharing Enjoy, e alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità – ha oltre 5.000 Enilive Station in Europa, dove è presente un’ampia offerta di prodotti che include carburanti da materie prime rinnovabili, disponibili sia in purezza, come HVOlution (olio vegetale idrogenato), che anche miscelati come il bio-GPL e il biometano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Un'operazione da quasi tre miliardi di euro, divisa in due fasi: la prima, con un un aumento di capitale riservato a Kkr da 500 milioni; e poi l’acquisto diretto azioni per un controvalore di 2,4 miliardi di euro, corrispondenti al 25% del totale della società nata per la mobilità sostenibile nell'ambito delle attività del brand identificato nel mondo dalla figura del Cane a sei zampe. (Automoto.it)
L'operazione varrà quasi 3 miliardi di euro in totale: (Inside Over)
Prosegue la cessione di aziende strategiche, centrali per la sicurezza e l’autonomia nazionale, ai fondi finanziari statunitensi da parte del governo Meloni, in continuità con la posizione del precedente governo Draghi: dopo la vendita al fondo statunitense KKR della rete primaria e secondaria delle telecomunicazioni di TIM – azienda coperta da Golden Power a partecipazione statale – è ora il turno di ENI, il colosso energetico fondato da Enrico Mattei e controllato per il 30% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP SpA). (L'INDIPENDENTE)