Siena: export vitivinicolo, preoccupano i dazi annunciati da Donald Trump

Di Redazione | 18 Novembre 2024 alle 16:00 Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di destinazione dell’ export italiano, tra i prodotti di maggiore importanza sicuramente il vino. I rapporti economici con il nuovo continente sono quindi fondamentali per l’economia del Paese e dopo l’elezione del nuovo presidente americano Donald Trump ci si chiede come questi equilibri potranno cambiare, la preoccupazione riguarda la possibilità dell’introduzioni di nuovi dazi sui prodotti europei, un tema che preoccupa ovviamente anche il settore vitivinicolo. (RadioSienaTv)

La notizia riportata su altri giornali

Quindi non sono solo una minaccia per aprire una trattativa commerciale?«Ama i dazi, pensa portino solo benefici, li ha promessi, li può imporre senza passare dal Congresso e odia i… (la Repubblica)

L’impatto non sarà immediato, occorrerà verificarne la portata nei prossimi mesi e tuttavia per Gentiloni è «evidente» che nuovi dazi negli Usa potrebbero «avere ripercussioni, specialmente nei Paesi che hanno i maggiori surplus commerciali con gli Stati Uniti, che sono Germania e Italia». (Il Sole 24 ORE)

Se l’Europa non ritorna a far crescere le sue imprese saremo condannati. Difesa, energia e telecomunicazioni, così come aerospazio e finanza sono i settori da rafforzare». (La Stampa)

L’Europa al tramonto tra paura dei dazi e austerità soffocante

Secondo due report presentati durante il Forum del Commercio Internazionale, questo scenario corrisponderebbe all’introduzione di dazi su tutti i prodotti in arrivo dall’Europa. L’impatto sarebbe particolarmente duro per l’Italia, per cui gli Stati Uniti rap… (L'HuffPost)

Quasi un’ossessione, frutto del risultato delle elezioni Usa, con Donald Trump convitato di pietra. Ma non ha torto Roberto Vavassori, (Brembo e Anfia), a consigliare di non confondere il dito, cioè i dazi, con la luna, quest’ultima essendo il ben più vasto problema del nuovo scontro planetario sull’Occidente e i suoi valori. (L'Eco di Bergamo)

Il già presidente golpista, che aspira a diventare un tiranno anarco-capitalista dal prossimo gennaio, ha minacciato di imporre una tariffa transfrontaliera fino al 20% sui 3 mila miliardi di dollari di importazioni statunitensi, colpendo circa 575 miliardi di dollari di automobili, prodotti farmaceutici, macchinari e una lunga lista di altri prodotti provenienti dall’Unione Europea. (il manifesto)