Kate Middleton, oggi seconda uscita pubblica: il tenero gesto di William al concerto per il Remembrance Day. Lo sguardo "preoccupato" di Anna per il fragile Re Carlo

E' apparsa raggiante, ieri sera, Kate Middleton nella sua prima apparizione pubblica dopo la fine delle cure contro il cancro. La principessa ha partecipato alla Royal Albert Hall dove si è tenuto l’annuale festival musicale del Remembrace Day per onorare i caduti della prima guerra mondiale. Solo il primo di un doppio appuntamento, perché oggi Kate sarà presente anche alle solenni celebrazioni del Remembrance Day al Cenotafio, un memoriale di guerra londinese a pochi passi dal civico 10 di Downing Street (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

(Adnkronos) – “Per il cancro alla mammella, che resta il più diffuso e la prima causa di morte per tumore tra le donne, i test genomici aiutano noi oncologi a scegliere la migliore terapia per ridurre il rischio della recidiva di tumore nella paziente operata. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

La giornata conclusiva della manifestazione, ospitata dal Padiglione Tavolara di Sassari, sarà dedicata agli uomini e alle donne che hanno dato lustro alla Sardegna. Culture, scambi, passaggi”. (SARdies.it)

Seconda uscita pubblica per Kate Middleton: la principessa è apparsa sul balcone insieme alla principessa Sofia, moglie di Edoardo, alle solenni celebrazioni del Remembrance Day al Cenotafio, un memoriale di guerra londinese a pochi passi dal civico 10 di Downing Street (ilmessaggero.it)

Cancro alla mammella, in 8 anni +20% donne vive dopo la diagnosi

Tra le donne Windsor che, più di tutte, sono state schierate in prima fila per rappresentare la Famiglia Reale Inglese, senza dubbio, Sophie di Edimburgo, molto apprezzata da Re Carlo III e dalla sua compianta madre, la Regina Elisabetta II. (DiLei)

Kate si è unita al marito, il principe William, al re Carlo III e ad altri membri della famiglia reale al Festival of Remembrance presso la Royal Albert Hall di Londra (Sky Tg24 )

Si stima che siano circa 13mila, ogni anno, le potenziali candidate ai test genomici, in grado di identificare le pazienti con malattia in stadio iniziale in cui, dopo l’intervento chirurgico, la chemioterapia è effettivamente utile e i casi in cui è sufficiente la terapia ormonale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)