Hacker, bande scatenate su obiettivi veneti: dalle Usl a Benetton, investimenti milionari per proteggere i file
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Nulla di romanticamente piratesco, i reati informatici sono un business vero e proprio. E col vento in poppa. Per calcolare il «riscatto» da chiedere per i dati sottratti, se si tratta di un’azienda privata, gli hacker partono da una visura camerale e chiedono una percentuale «sostenibile» del fatturato (fra il 4 e il 6%). Un’attività illegale in crescita (+23%) come certifica la relazione annuale della Procura di Venezia: nel 2023 sono stati 5.371 i processi per reati informatici di cui la stragrande maggioranza (3.566) si configura come frode informatica ma 1.651 come «accesso abusivo». (Corriere della Sera)
Su altre testate
La maggior parte degli utenti, ancora oggi, non bada alla sicurezza informatica. Troppi pensano che sia una questione che non riguarda loro, peccato però che così le vittime continuano a crescere di numero e con esse anche il denaro rubato dai cybercriminali con maggiore facilità. (Telefonino.net)
Secondo Check Point Research (CPR), nel terzo trimestre del 2024, l’Italia ha registrato un incremento dei cyber attacchi a tripla cifra (+115%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dati confermati anche al Security Summit di Verona. (Cyber Security 360)
In un contesto di digitalizzazione accelerata dei processi produttivi, le imprese italiane devono affrontare nuove sfide e orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e sicurezza informatica (Il Giornale delle PMI)
Come a dire che le vie degli hacker sono infinite (ma possono sempre venire interrotte): sentendo parlare Mauro Conti, presidente del corso di laurea magistrale in cybersecurity dell’Università di Padova, ci si rende conto che esiste un mondo sommerso a livello di «criminalità digitale» in cui tutti – sia aziende che privati cittadini – sono potenziali bersagli. (Corriere della Sera)
A dirlo è il nuovo “Threat Intelligence Report” elaborato dall’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, che prende in considerazione 164 fonti aperte tra siti di aziende colpite, siti pubblici di interesse nazionale, agenzie di stampa online, blog e social media. (CorCom)
Il nostro nuovo report, basato sui risultati di un’indagine indipendente e commissionata da Sophos su 5.000 professionisti IT/cybersecurity di prima linea, rivela che le PMI sono colpite in modo particolarmente grave da questa carenza di competenze. (Sophos)