Hacker, bande scatenate su obiettivi veneti: dalle Usl a Benetton, investimenti milionari per proteggere i file
Nulla di romanticamente piratesco, i reati informatici sono un business vero e proprio. E col vento in poppa. Per calcolare il «riscatto» da chiedere per i dati sottratti, se si tratta di un’azienda privata, gli hacker partono da una visura camerale e chiedono una percentuale «sostenibile» del fatturato (fra il 4 e il 6%). Un’attività illegale in crescita (+23%) come certifica la relazione annuale della Procura di Venezia: nel 2023 sono stati 5.371 i processi per reati informatici di cui la stragrande maggioranza (3.566) si configura come frode informatica ma 1.651 come «accesso abusivo». (Corriere della Sera)
Su altre testate
In un contesto di digitalizzazione accelerata dei processi produttivi, le imprese italiane devono affrontare nuove sfide e orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e sicurezza informatica (Il Giornale delle PMI)
L’utilizzo di tecniche di attacco basate sull’intelligenza artificiale riguarda il 18% degli incidenti informatici registrati in Italia tra luglio e settembre, uno dei trimestri più critici degli ultimi due anni sul piano della cybersecurity. (CorCom)
Quanto è sicuro il sistema informatico nel nostro Paese? Nei giorni del polverone alzato dalla maxinchiesta milanese sul gigantesco mercato di informazioni personali e indagini ottenute in modo illecito attraverso l’hackeraggio (tra i nomi di spicco spiati diversi veneti) a chiederselo sono anche le aziende, i cui sistemi informatici subiscono, ormai quotidianamente, tentativi di intrusione a scopo di truffa. (Corriere della Sera)
La maggior parte degli utenti, ancora oggi, non bada alla sicurezza informatica. Troppi pensano che sia una questione che non riguarda loro, peccato però che così le vittime continuano a crescere di numero e con esse anche il denaro rubato dai cybercriminali con maggiore facilità. (Telefonino.net)
Il nostro nuovo report, basato sui risultati di un’indagine indipendente e commissionata da Sophos su 5.000 professionisti IT/cybersecurity di prima linea, rivela che le PMI sono colpite in modo particolarmente grave da questa carenza di competenze. (Sophos)
Come a dire che le vie degli hacker sono infinite (ma possono sempre venire interrotte): sentendo parlare Mauro Conti, presidente del corso di laurea magistrale in cybersecurity dell’Università di Padova, ci si rende conto che esiste un mondo sommerso a livello di «criminalità digitale» in cui tutti – sia aziende che privati cittadini – sono potenziali bersagli. (Corriere della Sera)