Criptovalute: 2139 Exchange, un’altra truffa riuscita
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Le oscillazioni delle criptovalute e i prelievi di massa hanno fatto crollare il sistema Ponzi su cui si basava la piattaforma 2139 Exchange. La mancanza di regole e la scarsa trasparenza rendono questo mercato vulnerabile a truffe, anche per la scarsa alfabetizzazione finanziaria in Italia. Il sistema truffaldino si basava sull'impiego dei fondi versati dai nuovi iscritti per pagare i profitti dei vecchi investitori. (Fondionline.it)
La notizia riportata su altri giornali
Ora tra gli effetti collaterali più delicati del caso "2139 Exchange", la piattaforma oscurata da Consob a cui si stima che almeno 40mila umbri si erano iscritti sperando di ottenere soldi facili, c’è quello del possibile uso illecito dei dati sottratti ai partecipanti. (LA NAZIONE)
, 18:56 (Corriere dell'Umbria)
Di Sara Minciaroni CHIUSI È la zona di confine tra Toscana e Umbria l’epicentro da cui si è diffuso il “sistema“ della “2139 Exchange“, la piattaforma dietro cui si celava un sistema Ponzi e che pochi giorni fa è stata oscurata da Consob. (LA NAZIONE)
– La schermata con il grafico delle azioni in costante crescita? Finta. Il famigerato pulsante verde da premere due volte al giorno quando mister Logan inviava il messaggio sui telefonini? Un giochino per illudere chi era cascato nella rete della piattaforma “2139 exchange”. (LA NAZIONE)
– “Se chiude il sistema siamo rovinati”. In fumo i risparmi di migliaia di persone Il sito online oscurato da Consob che prometteva un modo "facile” per fare soldi, il classico miraggio del guadagno senza fatica che cela un multilevel, una sorta di “schema Ponzi” (come lo chiamano gli addetti ai lavori), altro non è che un modello economico di vendita che promette forti guadagni ai primi investitori, che divengono poi loro stessi vittime della truffa. (LA NAZIONE)
Almeno cinquantamila, secondo una stima di forze dell’ordine e professionisti del settore, i perugini truffati nella vicenda del sito “2139” piattaforma online di recentissimo oscuramento da parte della Consob per aver fornito in maniera illegale e abusiva servizi finanziari legati in particolare al trading online. (ilmessaggero.it)