Kursk, l’offensiva dura da un mese ma ora è in stallo
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Oltre a quelli di Kursk e del Donbass, c’è il terzo fronte, quello meridionale, tra le regioni di Zaporizhia e Kherson. Qui avrebbe dovuto avvenire la controffensiva ucraina lo scorso anno, bloccatasi quasi prima di partire sulla linea Surovikin, dal nome del generale russo che ha approntato la difesa. Nel corso dell’estate in questa zona sono stati segnalati ripetuti movimenti ucraini che avrebbero potuto fare pensare anche a un nuovo tentativo di sfondamento, ma con l’apertura del fronte di Kursk e le difficoltà nel Donbass è improbabile che questo accada: la Russia è in posizione difensiva e di controllo, l’Ucraina non ha forze sufficienti a disposizione e sul lungo periodo anche questa linea rischia di indebolirsi. (RSI.ch Informazione)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ora, di fronte al terremoto politico in corso nel potere a Kiev, è legittimo interrogarsi sui risultati dell’operazione Kursk. (il manifesto)
Due anni e mezzo di guerra in Ucraina ci hanno abituati ad avvicendamenti politici e militari, a purghe di graduati e a una strategia fluida. (Avvenire)
Ma “Netanyahu vuole ancora più guerra”, è il titolo icastico del Washington Post, che sintetizza la posizione del premier israeliano e del suo governo. Neppure Hamas vuole la pace: forse una tregua, per riorganizzarsi. (Giampiero Gramaglia – Gp News)