Cascina Spiotta: difesa di Azzolini, processo paradossale

Cascina Spiotta: difesa di Azzolini, processo paradossale
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l'Adige INTERNO

"Un processo paradossale per una vicenda di cinquant'anni fa maturata in un contesto storico diverso, dove ad essere chiamati in causa sono degli ottantenni che hanno già fatto anni e anni di galera". Così uno degli avvocati difensori, Davide Steccanella, prima di entrare nell'aula 35 del palazzo di giustizia di Torino per l'apertura dell'udienza preliminare, ha definito il procedimento giudiziario avviato dalla Dda piemontese a carico di quattro ex brigatisti per la sparatoria del 1975 alla Cascina Spiotta. (l'Adige)

Ne parlano anche altre fonti

Un processo alle Brigate rosse dopo 50 anni dai tragici fatti di Cascina Spiotta, con la morte di Mara Cagol e dell'appuntato dei carabinieri Giovanni D'Alfonso. Si è aperta questa mattina, giovedì 26 settembre, in tribunale a Torino l'udienza preliminare sulla sparatoria tra Brigate rosse e carabinieri del 4 giugno 1975, nell'Alessandrino. (Torino Cronaca)

Sarà un gruppetto di ottantenni quello che comparirà il 26 settembre davanti a un giudice di Torino per rispondere di fatti di 50 anni fa in un’inchiesta di terrorismo paradossale per tempi e procedure adottate. (Il Dubbio)

" Sono felice per il fatto che gli sforzi profusi negli ultimi anni abbiano prodotto una rivalutazione della vicenda, che permette di dare dignita' alla memoria di mio padre", ha detto il figlio D'Alfonso che nel dicembre del 2021 presento' un esposto alla Dda del capoluogo piemontese, chiedendo la riapertura del caso. (Tiscali Notizie)

Le Brigate rosse uccidono il papà carabiniere, lo sfogo del figlio: «Dopo 50 anni chiedo giustizia»

Il procedimento ha preso le mosse dopo la riapertura delle indagini determinata da una denuncia depositata nel dicembre del 2021 dal figlio del militare, Bruno d’Alfonso, a sua volta carabiniere in congedo, che aveva chiesto alla Dda del capoluogo piemontese di individuare un brigatista che era sfuggito alla cattura: ora gli inquirenti ritengono che si tratti di Lauro Azzolini. (Corriere TV)

Il punto cruciale del procedimento in corso a Torino è l’utilizzo del trojan grazie al quale la procura ha raccolto due intercettazioni che ritiene fondamentali. (il manifesto)

E c’era ovviamente anche lui, oggi 60enne, in aula a Torino in occasione dell’udienza preliminare per la sparatoria alla Cascina Spiotta, dove oltre a suo padre, l’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso, era morta anche Mara Cagol, moglie del fondatore delle Br, Renato Curcio. (Torino Cronaca)