Medioriente, Meloni: "Attacco a Unifil inaccettabile"

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Medioriente, Meloni: "Attacco a Unifil inaccettabile" 12 ottobre 2024 "Anche il governo italiano ovviamente sta seguendo con grande attenzione la situazione del contingente in Libano. I militari italiani impegnati nella missione Onu e in quella bilaterale, Mibil, prestano un'opera ovviamente fondamentale, preziosa per la stabilizzazione dell'area. Come sapete il quartier generale della missione Unifil e due basi italiane sono state raggiunte da colpi di arma da fuoco sparati dalle forze israeliane e quindi non posso, anche come Italia, tornare a condannare quello che è accaduto. (Il Sole 24 ORE)

Su altre fonti

La prima risposta sembra semplice. (Italia Oggi)

Ma la reazione di Israele non è stata diversa da quella mostrata dopo tanti atti di guerra in cui è accusato di violazioni del diritto umanitario internazionale: un’indagine interna per chiarire i contorni della vicenda. (Avvenire)

Due opzioni sono sul tavolo del ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo l'attacco da parte dell'esercito israeliano alle basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano: la modifica delle regole di ingaggio e il trasloco temporaneo del contingente fuori dall'area dove sono in corso le operazioni militari. (il Giornale)

Unifil, perché l'attacco di Israele? L’interesse di Tel Aviv sulla missione: il controllo del confine con il Libano

Non ha dubbi il presidente Usa Joe Biden che, alla domanda "Vuole chiedere a Israele di cessare gli attacchi sulle forze di mantenimento della pace dell'Onu?", ha risposto "Sì, assolutamente". Nel frattempo l'Italia trova il sostegno di Francia e Spagna a Cipro, nell'ambito del vertice dei 9 Paesi europei del Mediterraneo. (Adnkronos)

Il Palazzo di vetro: «No ai riposizionamenti». Feriti due soldati cingalesi, uno grave. (La Verità)

Le ragioni dell’Idf, le forze di difesa di Tel Aviv, consistono in piani d’attacco da eseguire contro le postazioni di Hezbollah a ridosso della linea blu di demarcazione Israele-Libano. L’interposizione dei “peace-keepers”, i mantenitori della pace col casco blu dell’Onu, in buona parte italiani, ostacola l’avanzata di Israele e di fatto si presenta, agli occhi dell’Idf, come uno scudo protettivo non solo per i civili ma per i guerriglieri sciiti filo-iraniani che all’ombra di quelle basi internazionali cercano riparo. (ilmessaggero.it)