Columbia, ancora un arresto per le proteste pro-Palestina

Ancora un arresto alla Columbia University: la polizia dell'ufficio immigrazione ha fermato l'attivista Leqaa Kordia, palestinese della West Bank, col visto studentesco scaduto a gennaio 2022 e un precedente di arresto ad aprile scorso, da parte della polizia di New York, per aver partecipato a una manifestazione. Non sembra rimarginarsi la crisi che va in scena alla Columbia University, dopo l'arresto lo scorso weekend del laureato alla Columbia Mahmoud Khalil, animatore delle proteste pro-Palestina nel campus lo scorso anno. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Avete sposato anche una donna di quella nazione, da cui attendete un figlio. Poi, un giorno, anzi una notte, vi entra in casa la polizia, dietro mandato del presidente della Repubblica, siete arrestati e trasferiti in un centro di detenzione, senza che nei primi giorni persino l’avvocato sappia dove siate, in vista di essere espulsi dal paese. (L'HuffPost)
A New York quasi un centinaio di persone sono state fermate durante un sit in di protesta nella lobby del grattacielo del presidente Usa per chiedere il rilascio dell'attivista Mahmoud Khalil, lo studente palestinese della Columbia, leader delle proteste contro la guerra a Gaza. (Sky Tg24 )
Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – E’ ancora agli arresti Mahmoud Khalil, il neolaureato della Columbia University di origini palestinesi arrestato il 9 marzo per la sua partecipazione alle iniziative pro-Palestina. (Dire)
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva promesso che l’arresto di Mahmoud Khalil sarebbe stato solo il primo di molti altri. Alla sua amministrazione è bastata meno di una settimana per dimostrare che non stava scherzando, e gettare nel caos una delle università più prestigiose degli Stati Uniti. (la Repubblica)
Hanno gridato “Liberate la Palestina” e slogan in favore di Khalil. La polizia ha arrestato 98 dei manifestanti pro-palestinesi che sono entrati alla Trump Tower di New York. (Il Fatto Quotidiano)
Un giudice federale di New York per il momento ha scongiurato l’espulsione dello studente della Columbia University e attivista palestinese, Mahmoud Khalil, arrestato pochi giorni fa. Il principio, avanzato dal giudice, è che se qualcuno deve essere giudicato negli Stati Uniti non può contemporaneamente essere mandato via. (L'HuffPost)