Trump prepara la squadra: da Musk a Kennedy Jr., ecco chi potrebbe esserci nella futura amministrazione
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Negli Usa è già partito il toto-nomi per capire chi entrerà a far parte dell’amministrazione repubblicana dal prossimo 20 gennaio. Il team di transizione è già al lavoro, ecco tutte le ipotesi Sono passate appena 24 ore dalla vittoria di Donald Trump. E mentre alcuni Stati sono ancora al lavoro per fornire i dati definitivi, i collaboratori del presidente eletto si sono già immersi nella prossima sfida: scegliere le persone che entreranno a far parte della amministrazione repubblicana a partire dal 20 gennaio 2025. (FIRSTonline)
Su altri giornali
Arriverà un'amministrazione con personalità dello stesso calibro. Punta molto su di lui: in campagna elettorale aveva promesso che gli avrebbe affidato una commissione per ridisegnare i poteri federali e tagliare la spesa pubblica di un terzo. (ilmessaggero.it)
Ansa (Avvenire)
Mentre la cerimonia di inaugurazione segnerà l’inizio del secondo mandato del 45° presidente degli Stati Uniti, già si delineano alcune figure chiave che potrebbero entrare a far parte del suo “cabinet” per rilanciare l’agenda economica e politica del paese. (Economy Magazine)
Linda McMahon avrà un ruolo chiave nell’assistere Donald Trump a prepararsi per il suo secondo mandato come Presidente degli Stati Uniti. La McMahon contribuirà all’identificazione e al vaglio di potenziali incaricati politici, alla stesura di ordini esecutivi, alla formulazione di strategie per l’attuazione delle iniziative politiche e alla supervisione dell’aspetto politico della transizione. (Zona Wrestling)
Dopo la vittoria a valanga di Donald Trump è già partito il toto-nomi di coloro che andranno a comporre la sua nuova amministrazione. Nella possibile squadra del 47° presidente americano ci sono poche certezze, ma una di queste è che The Donald punta a un governo con una forte componente Maga, di falchi, ex e fedelissimi. (il Giornale)
L'obiettivo è chiaro: costruire una squadra di governo più fedele e allineata rispetto a quella del primo mandato, quando diverse nomine si rivelarono problematiche per il tycoon. In una mossa che ha colto di sorpresa osservatori e media, il presidente eletto ha convocato i suoi più stretti collaboratori nella residenza di Mar-a-Lago, in Florida, appena dodici ore dopo la chiusura delle urne. (WIRED Italia)