Lo Russo, sindaco di Torino: «Anarchici, rete eversiva. I partiti non siano ambigui»
Monumenti imbrattati, cassonetti dati alle fiamme, auto distrutte e vetrine in frantumi. E poi due agenti feriti, a cui ieri è andata la solidarietà del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. All'indomani dell'esplosione di violenza a Torino, la città messa a ferro e fuoco dagli anarchici fa la conta dei danni. E il sindaco, Stefano Lo Russo, punta il dito contro la «rete eversiva» responsabile della scia di devastazioni. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
A due giorni dal corteo anarchico che ha causato danni a negozi, auto e monumenti, tra cui l’obelisco alle Leggi Siccardi e la Consolata, il primo cittadino ha deciso di visitare, ieri mattina, i luoghi della devastazione. (Corriere della Sera)
"Quello che è accaduto - ha aggiunto - è un fatto molto grave che deve essere stigmatizzato con grande energia e forza da tutto il quadro politico perché sono episodi che non hanno nulla a che fare con il diritto democratico di manifestare le proprie idee, è teppismo puro ed è bene che i responsabili possano venire identificati e sanzionati adeguatamente". (Adnkronos)
Torino non è stata scelta in modo casuale. L'attacco alla città era preparato da mesi dagli anarchici in lotta contro il «tandem assassino» - e cioè Digos e procura torinesi, tra le più odiate d'Italia dai gruppi estremisti. (ilGiornale.it)
Minuti, 38 secondi di lettura Il Ministro: plauso alle Forze di polizia per la capacità dimostrata nell'aver saputo gestire con equilibrio e professionalità i momenti di tensione (Ministero dell'Interno)
Il vento agita infatti una nera bandiera anarchica, e non fascista, brandita da mesi per supportare la causa di Alfredo Cospito. Ma se Alfredo muore questi vigliacchi e assassini devono pentirsi di quello che stanno facendo: dobbiamo fargliela pagare». (ilGiornale.it)
Gli anarchici torinesi hanno garantito la loro presenza ad ognuna delle manifestazioni che sono state organizzate in questi mesi in solidarietà con Alfredo Cospito, tra gli ideologi della Fai-Fri, considerato un cane sciolto all'inizio della sua militanza ma diventato ora un nuovo modello, capace di stringere legami con gli anarchici europei e dell'America Latina, in particolare con i greci. (La Repubblica)