Il coraggio di Gisele Pelicot, processo a porte aperte contro marito e stupratori: “Trattata come una bambola di pezza”

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Quando Le Monde svelò il caso al mondo, i nomi di vittima e carnefice furono omessi o inventati. Troppo orrore suscitava la storia di una donna, drogata dal marito, che poi reclutava uomini che la stupravano. Violenze a cui lui partecipava e/o filmava “a sua insaputa” come scriveva. Ma lei non solo ha deciso di testimoniare al processo, ma anche chiesto che il suo nome sia fatto perché le donne vittime di abusi trovino il coraggio di denunciare e ha chiesto che il processo – iniziato tre giorni fa – fosse a porte aperte. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

«Usata come una bambola di pezza»: calma e determinata, dinanzi al marito carnefice e agli altri 51 uomini accusati di averla stuprata per dieci anni, Gisèle Pelicot, ha raccontato dinanzi a cinque magistrati il calvario di cui è rimasta vittima per dieci anni, nel quarto giorno di processo al tribunale di Avignone. (blue News | Svizzera italiana)

Il processo nei confronti del 71enne Dominique P. Gli investigatori hanno registrato 92 stupri, compiuti tra il 2011 e il 2020 da 83 individui diversi: muratori, giornalisti, guardie carcerarie, militari, pompieri, ect. (Fanpage.it)

Gisèle Pélicot, la donna che per anni è stata violentata in casa sua a Mazan, in Francia, da sconosciuti con la complicità del marito Dominique che la drogava ha testimoniato ieri. (il Giornale)

Per un decennio, la donna di 72 anni è stata drogata dal marito che poi la faceva violentare da sconosciuti, assistendo e riprendendo le violenze, avvenute nella cittadina di Mazan. (L'Unione Sarda.it)