Sanità: Fp Cgil, DDL Antiaggressioni misura insufficiente, lavorare sulla prevenzione

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Fp Cgil INTERNO

Sono state 16.000 le aggressioni fisiche e verbali che hanno coinvolto 18.000 lavoratori e lavoratrici, in prevalenza donne”. “Come Fp Cgil ribadiamo la necessità di un’organizzazione del lavoro che si orienti sul paziente piuttosto che sulla prestazione, la predisposizione di un registro dei mancati infortuni, la previsione di disciplinari di accreditamento per strutture pubbliche e private che prevedano un monitoraggio degli episodi di violenza e degli eventi sentinella e verifica delle azioni messe in campo dalle aziende, il riconoscimento dell’infortunio in caso di assenza dal lavoro conseguente ad aggressione, favorire il supporto psicologico in caso si verifichino situazioni di forte stress per personale e pazienti, potenziare l’assistenza territoriale, un indennizzo specifico ed automatico al personale che subisce un’aggressione, congedo retribuito obbligatorio per il recupero psicofisico per il personale che subisce un’aggressione”. (Fp Cgil)

La notizia riportata su altre testate

Le ultime rilevazioni della nostra Federazione e dell’Osservatorio sulle violenze del Ministero della Salute calcolano che sono oltre 130mila i nostri professionisti aggrediti fisicamente o verbalmente ogni anno”. (AssoCareNews.it)

ROMA. Arriva oggi in Cdm il decreto legge con le misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari. (ROMA on line)

Arriva l'annunciata stretta contro le aggressioni nelle corsie degli ospedali e nei pronto soccorso. (Il Sole 24 ORE)

Sanità, dal Cdm via libera al decreto contro le aggressioni

Il decreto legge modifica gli articoli del codice di procedura penale 380 (arresto obbligatorio in flagranza) e 382 bis (arresto in flagranza differita): si estende l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionisti sanitari o che producono danni ai beni mobili e immobili destinati all’assistenza sanitaria, con la conseguente compromissione del servizio pubblico erogato dalle strutture. (Agenzia askanews)

"Chiunque, all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semi-residenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia" distrugge, disperde, deteriora o rende, "in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10.000 euro. (Italia Oggi)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)