Sanità: Fp Cgil, DDL Antiaggressioni misura insufficiente, lavorare sulla prevenzione

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Sono state 16.000 le aggressioni fisiche e verbali che hanno coinvolto 18.000 lavoratori e lavoratrici, in prevalenza donne”. “Come Fp Cgil ribadiamo la necessità di un’organizzazione del lavoro che si orienti sul paziente piuttosto che sulla prestazione, la predisposizione di un registro dei mancati infortuni, la previsione di disciplinari di accreditamento per strutture pubbliche e private che prevedano un monitoraggio degli episodi di violenza e degli eventi sentinella e verifica delle azioni messe in campo dalle aziende, il riconoscimento dell’infortunio in caso di assenza dal lavoro conseguente ad aggressione, favorire il supporto psicologico in caso si verifichino situazioni di forte stress per personale e pazienti, potenziare l’assistenza territoriale, un indennizzo specifico ed automatico al personale che subisce un’aggressione, congedo retribuito obbligatorio per il recupero psicofisico per il personale che subisce un’aggressione”. (Fp Cgil)

La notizia riportata su altre testate

Queste misure, annunciate dal ministro Schillaci, mirano a combattere le aggressioni nel settore sanitario e sono state formalizzate in un decreto che è stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. (Nurse24)

Arriva in Consiglio dei ministri uno schema di decreto legge sul contrasto ai fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari. (Italia Oggi)

La risposta del governo contro l'escalation di violenza nei confronti dei professionisti sanitari è arrivata. Arriva oggi in Consiglio dei ministri il decreto legge con le misure urgenti per contrastare tali fenomeni, aumentanti in modo particolare negli ultimi cinque anni. (il Giornale)

IMMA VIETRI (FDI): “CON IL DL VIOLENZA, IL GOVERNO DIFENDE MEDICI ED INFERMIERI”

È quanto previsto da decreto-legge approvato oggi in Cdm che si propone di contrastare e prevenire i numerosi episodi di violenza all'interno degli ospedali. (Fanpage.it)

1) La medicina ha fatto progressi, l’età media si è allungata e quindi il costo delle spese sanitarie è cresciuto, gravando sul bilancio dello Stato; 3) circa due milioni di italiani rinunciano a curarsi, non potendo integrare di tasca propria i costi delle prestazioni sanitarie; (La Repubblica)

Lo dichiara, in una nota, il deputato salernitano Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera. Ancora una volta il Governo Meloni passa dalle parole ai fatti”. (Agenda Politica)