Ue, Costa: “Orgoglioso di essere a Kiev con Kallas e Kos”
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Milano, 1 dic. – “Fin dal primo giorno della guerra, l’UE è stata al fianco dell’Ucraina. Fin dal primo giorno del nostro mandato, riaffermiamo il nostro incrollabile sostegno al popolo ucraino. Orgoglioso di essere a Kiev con Kaja Kallas e Marta Kos”. Così il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa su X dove ha postato una foto con l’alto rappresentante Ue Kallas e la Commissaria all’Allargamento Kos. (Agenzia askanews)
Se ne è parlato anche su altri media
Una visita altamente simbolica per dimostrare il continuo sostegno dell’Ue all’Ucraina. “Siamo venuti per dare un messaggio chiaro: siamo al fianco dell’Ucraina e continueremo a darle il nostro pieno sostegno”, ha detto Costa ai giornalisti. (il Fatto Nisseno)
La nuova Alta rappresentate della politica estera dell'Unione europea (Ue) Kaja Kallas e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa si sono recati questa mattina a Kiev nel primo giorno del... (Virgilio)
"Siamo qui per rendere omaggio al coraggio del popolo ucraino nella ricerca di una pace duratura: questo memoriale è la tragica evidenzia che quando parliamo della guerra non parliamo solo di armi e munizioni, ma soprattutto di persone, famiglie, gente che ha sofferto ed è morta combattendo per il proprio Paese". (CronacaOnline)
Il nuovo presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e la neo-Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, l'estone Kaja Kallas, e la neo-Commissaria all'Allargamento Ue, Marta Kos, sono in visita a Kiev, dove incontreranno il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. (Il Messaggero Veneto)
La nuova Alta rappresentate della politica estera dell'Unione europea (Ue) Kaja Kallas e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa si sono recati questa mattina a Kiev nel primo giorno del loro mandato. (Adnkronos)
L'ex premier estone, nel corso dell'intervista con l'ANSA, ha detto che sta già «costruendo ponti con l'amministrazione statunitense». beh, non dicono più che è così facile porre fine a questa guerra», confida Kallas. (Corriere del Ticino)