Il ministro Nordio risponde al question time alla Camera
Il ministro Nordio risponde al question time alla Camera di Redazione Il guardasigilli Carlo Nordio ha risposto a tre interrogazioni nell’aula di Montecitorio. La prima, a firma del deputato Roberto Giachetti (IV), è relativa alla permanenza in carica del sottosegretario Delmastro Delle Vedove. La seconda interrogazione, presentata da Maurizio Lupi (NM), sulle misure a favore dei detenuti e degli agenti di Polizia penitenziaria, in relazione alle condizioni di vita e di lavoro all’interno delle carceri. (gnewsonline.it)
Ne parlano anche altri giornali
A dodici giorni di distanza dalle dichiarazioni pronunciate da Andrea Delmastro Delle Vedove durante la presentazione di un nuovo mezzo della polizia penitenziaria sul "non lasciare respirare" i detenuti condannati per mafia - che tante polemiche avevano scatenato, soprattutto tra le opposizioni - è direttamente il ministro della Giustizia a intervenire pubblicamente per commentare quella contestata frase del suo sottosegretario. (il Giornale)
"È per il sottoscritto un'intima gioia l'idea di veder sfilare questo potente mezzo (...) e far sapere ai cittadini come incalziamo chi sta dietro quel vetro e non lo lasciamo respirare" le sue parole. (Mediaset Infinity)
«Trovo abbastanza singolare anche si debbano spiegare le motivazioni per le quali lo Stato non lasci respiro alla criminalità organizzata, anche dotando la Polizia penitenziaria dei mezzi che consentono la sicurezza nel trasporto. (Il Dubbio)
Trasporto detenuti, Lucci incalza i politici dopo le polemiche sull'”intima gioia” di Delmastro (Striscia la notizia)
"Il significato di quella frase? (Non lasciamo respirare chi è dietro quel vetro - ndr). E dato che siamo a Napoli fatemi dire che non voglio dare tregua alla camorra, alla criminalità organizzata. (La Repubblica)
Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio rispondendo al question time della Camera, ad un'interrogazione sulle frasi del sottosegretario Andrea Delmastro sul «non lasciar respirare» i detenuti che si trovano sui mezzi della polizia penitenziaria (Corriere Roma)