In Italia 4 milioni di anziani non autosufficienti, le Rsa coprono il 7,6% del bisogno

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Vita.it SALUTE

Nel 2023 gli anziani non autosufficienti in Italia hanno superato il tetto dei quattro milioni (+1,7% rispetto al 2021). Il trend di invecchiamento della popolazione impatta significativamente sul settore Long term care – Ltc e sta portando a un aumento crescente della domanda di servizi, a cui è necessario rispondere creando una connessione sempre più stretta tra Residenze per anziani, servizi sanitari ospedalieri e territoriali per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di welfare (Vita.it)

Su altri giornali

– Che cosa resterà del welfare e della nostra sanità da qui ai prossimi decenni? E’ questa la grande domanda, priva di risposte certe e per questo ancor più angosciante, che ci pone con estrema urgenza l’attualità delle risorse mai sufficienti per il servizio sanitario pubblico. (La Nazione)

Le residenze per anziani coprono soltanto il 7,6% del bisogno, mentre l’assistenza domiciliare integrata (Adi), pur confermandosi il servizio più diffuso, raggiunge appena il 30,6% degli anziani non autosufficienti e soffre di una riduzione progressiva delle ore medie per utente. (Sanità Informazione)

All’invecchiamento galoppante della popolazione italiana che purtroppo porta con sé una quota di non autosufficienti pari a oltre 4 milioni nel 2023 (+1,7% sul 2021) non corrisponde un pari incremento dei servizi: è anzi drammatico il dislivello tra domanda e offerta di cura, Tanto che oggi le Rsa - per lo più concentrate nel Nord del Paese - soddisfano appena il 7,6% dei bisogni mentre l’Assistenza domiciliare integrata (Adi), diffusa sulla carta come richiesto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, è piantata su un 30,6% di copertura e a seguito della grave carenza di professionisti totalizza un numero effettivo di ore per persona del tutto inadeguato, pari a 14 ore per anziano. (Il Sole 24 ORE)

“E’ drammatico il dislivello tra domanda e offerta di cura – scrive il Sole 24 Ore sintetizzando il Rapporto – . Tanto che oggi le Rsa – per lo più concentrate nel Nord del Paese – soddisfano appena il 7,6% dei bisogni mentre l’Assistenza domiciliare integrata (Adi), diffusa sulla carta come richiesto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, è piantata su un 30,6% di copertura e a seguito della grave carenza di professionisti totalizza un numero effettivo di ore per persona del tutto inadeguato, pari a 14 ore per anziano. (UNEBA Nazionale)

Le residenze per anziani coprono soltanto il 7,6% del bisogno; l'assistenza domiciliare integrata (Adi), pur confermandosi il servizio più diffuso, raggiunge appena il 30,6% degli anziani non autosufficienti e soffre di una riduzione progressiva delle ore medie per utente; i centri diurni offrono una copertura insufficiente, pari allo 0,6% del bisogno. (la Repubblica)

L’Italia che invecchia a ritmi sempre più sostenuti si trova, infatti, di fronte a una sfida sociale ed economica significativa: l’assistenza alla popolazione anziana non autosufficiente. Che però non offre un quadro rassicurante. (Spazio50)