Raid israeliani su Beirut, distrutto edificio di 8 piani. Almeno 11 morti. “L’obiettivo erano comandanti di Hezbollah”
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Ancora raid israeliani su Beirut. Nella notte tra venerdì e sabato almeno 11 persone sono state uccise e 33 ferite, secondo fonti mediche, dagli attacchi sul centro della capitale libanese. Soccorritori citati dall’agenzia statale Ani parlano di “un gran numero di morti e feriti” in particolare tra le macerie di un edificio di 8 piani colpito da cinque missili nel quartiere di Basta. Sul posto si è creato un grande cratere – a quanto riferito – e si scava tra le macerie. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri media
Lo riferiscono alcuni media internazionali citando l'agenzia libanese Nna secondo cui l'attacco ha causato un profondo cratere. . (Tiscali Notizie)
A Tiro, i soccorritori stanno sgomberando le macerie dopo che l'esercito israeliano ha emesso avvisi di evacuazione per alcune zone della citta' costiera. Nel quartiere Chiyah, a sud di Beirut, le conseguenze degli attacchi israeliani sono evidenti, con danni significativi alle infrastrutture. (Tiscali Notizie)
"La capitale Beirut si è svegliata con un terrificante massacro, con gli aerei israeliani che hanno completamente distrutto un edificio residenziale di otto piani usando cinque missili in Maamoun Street, nel quartiere di Basta", ha riferito l'Agenzia nazionale Ani. (Il Giornale d'Italia)
Sono intanto proseguiti attacchi israeliani contro i sobborghi meridionali della capitale. A quanto riferito - e si scava tra le macerie. (Corriere del Ticino)
Vi sarebbero "un gran numero di morti e feriti" nei raid israeliani di stanotte su Beirut, secondo soccorritori citati dall'agenzia statale Ani, in particolare tra le macerie di un edificio di 8 piani colpito da cinque missili nel quartiere di Basta. (Sky Tg24 )
Niente di più giusto della guerra che conduciamo a Gaza dopo che Hamas ha compiuto il più grande massacro contro il popolo ebraico dai tempi dell'Olocausto”, replica Netanyahu. La Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Netanyahu e per l'ex ministro della Difesa Gallant per crimini di guerra e contro l'umanità compiuti a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. (la Repubblica)