Coronavirus: calano i ricoveri a Novara e Borgomanero, ma ci sono ancora tre decessi

NovaraToday ECONOMIA

All'ospedale Santissima Trinità di Borgomanero invece i ricoverati covid sono 14, -3 rispetto a ieri, dei quali 4 in terapia intensiva e 7 in subintensiva.

Calano ancora i ricoveri tra Novara e Borgomanero, ma si registrano ancora tre decessi nel novarese.

In calo i ricoveri. I ricoverati in terapia intensiva in Piemonte sono 148 (-13 rispetto a ieri).

L'ospedale Maggiore comunica che sono scesi a 51 i ricoverati covid, -9 rispetto a ieri: 5 sono in terapia intensiva, 7 in subintensiva, 11 a Galliate e 28 nei reparti covid di Novara. (NovaraToday)

Se ne è parlato anche su altre testate

Un ingegnere novarese è morto poche ore dopo la somministrazione del vaccino, anche se sembra esclusa qualsiasi correlazione. «Mio marito - racconta la moglie, Donatella Capponi, insegnante da poco in pensione - si è sentito improvvisamente male a casa, alle quattro del mattino, e subito dopo è avvenuto il decesso. (La Stampa)

L’uomo, un ingegnere di 71 anni, sarebbe morto di infarto per cause indipendenti dalla somministrazione, avvenuta il giorno precedente il decesso. “Alle 4 di notte – aveva raccontato la moglie ai medici del 118 – si era alzato per andare in bagno. (La Provincia di Biella)

Per questo motivo giovedì scorso, conferma l’Asl di Novara, è stato vaccinato nella sua città d’origine. Secondo quanto si apprende, l’uomo si è sentito male nelle ore successive alla vaccinazione e il giorno seguente avrebbe avuto un attacco di cuore. (La Stampa)

La vittima è l’ingegnere Alberto Grazioli, 71 anni, residente in città in via Monte Nero, ma domiciliato a Mottalciata (Biella), dove viveva da anni con la moglie, Donatella Capponi, insegnante in pensione e catechista a Cossato. (La Stampa)

Ha trascorso una settimana con il casco, altri sei giorni con la maschera più leggera e quindi con i tubicini nel naso. Era positivo al virus su cui si erano innestate due varianti, brasiliana e africana, uno dei pochissimi casi dall’inizio della pandemia. (La Stampa)