Cittadinanza, raggiunto quorum: raccolte 500mila firme per referendum- LaPresse

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LAPRESSE INTERNO

Se il quesito otterrà l'ok della Corte costituzionale, il referendum verrà votato nella primavera del 2025 Sono state raggiunte le 500mila firme necessarie per convocare il referendum di modifica della legge sulla cittadinanza. È quanto risulta dalla piattaforma del ministero della Giustizia per la raccolta delle firme digitali. Come comunicato da via Arenula, nonostante i problemi tecnici che hanno causato rallentamenti e blocchi al sistema informatico, solo ieri la piattaforma digitale istituita dal ministero della Giustizia “ha raccolto complessivamente oltre 155.000 sottoscrizioni relative a tutti i quesiti referendari attualmente inseriti nel sistema”. (LAPRESSE)

Su altre testate

La segretaria del Pd: "Continuiamo a spingere per il salario minimo" (LAPRESSE)

Referendum Cittadinanza, Magi: 500mila firme sono segno di democrazia 24 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

L’obiettivo è stato raggiunto a metà pomeriggio, dopo che in pochi giorni centinaia di migliaia di persone avevano preso d’assalto il sito preposto dal ministero della Giustizia, mandandolo in tilt un paio di volte. (Il Dubbio)

L’iniziativa, che ha come obiettivo la riduzione degli anni richiesti per ottenere la cittadinanza da 10 a 5 per i cittadini stranieri legalmente residenti, ha visto un’impennata di adesioni nelle ultime 24 ore, con un vero e proprio boom di firme sul sito ufficiale www. (Stranieri in Italia)

E, a sei giorni dalla scadenza, la raccolta firme per indire il referendum sulla cittadinanza ha oltrepassato l’obiettivo delle 500 mila, con uno sprint finale «che non ha precedenti». In Comune a Torino, dove una settimana fa — il 6 settembre — a lanciare l’appello erano stati tutti, tranne le forze di destra, partono i festeggiamenti. (Corriere della Sera)

Solo nelle ultime 72 ore sono arrivate oltre 180.000 firme, concentrate soprattutto nelle regioni del Nord, nonostante i problemi tecnici della piattaforma online che hanno costretto i promotori a sollecitare un intervento del governo. (Il Fatto Quotidiano)