Per il No Meloni day gli studenti riempiono cinquanta piazze
«Ogni giorno è No Meloni Day» per gli studenti e le studentesse di tutta l’Italia. A Torino lo hanno scritto lungo uno striscione, sfilando ieri mattina contro il governo e per ricordare il genocidio in corso in Palestina. I tagli alla scuola, l’aumento dell’alternanza scuola-lavoro, i lavoratori e i ricercatori precari, gli istituti scolastici sempre più simili ad industrie che a luoghi dove sviluppare un sapere libero: questo contestano i circa 500 studenti dei licei e istituti torinesi. (il manifesto)
Su altri giornali
Ancora una volta, verrebbe da dire come sempre, è Torino il centro oscuro delle manifestazioni pro Palestina, recitate con messinscene violente e volgari, senza una risposta chiara e netta da parte dell’amministrazione comunale. (Liberoquotidiano.it)
I cortei del “No Meloni Day” non hanno infatti creato alcun dibattito nei palazzi del potere. Di indignazione a destra e nel centrosinistra, a cui si è contrapposto solo il silenzio delle forze di sinistra … (Il Fatto Quotidiano)
Studenti in piazza in tutta Italia, nella forma di uno “sciopero nazionale studentesco”, contro le politiche del Governo Meloni. Destinatari della protesta, oltre alla leader di FdI, il ministro dell’Istruzione e merito, Giuseppe Valditara e il ministro all’Università e ricerca, Anna Maria Bernini. (Il Sole 24 ORE)
Lo dimostrano i quasi 20 agenti feriti, raggiunti da un ordigno al cloro che li ha intossicati, ma anche le violenze perpetrate dagli "studenti" nei confronti dei lavoratori del Museo Nazionale del Cinema, ospitato all'interno della Mole Antonelliana che hanno "occupato" e i lavoratori di Burger King, assaliti e umiliati durante uno degli assalti. (il Giornale)
Il «No Meloni day», lo sciopero nazionale organizzato il 15 novembre dall’Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza, ha riempito di tensione piazze e strade di trenta città. (Corriere della Sera)
Da Fratelli d’Italia alla Lega diversi deputati hanno parlato di "cortei pericolosi e anacronistici", "episodi gravissimi", "ondate d’odio allarmanti". (QUOTIDIANO NAZIONALE)