Capodanno a Milano, polemiche dopo gli insulti e le aggressioni
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Notte di Capodanno, 25mila persone affollano piazza Duomo a Milano. Tra loro un gruppo di ragazzi che si arrampica sulla statua al centro della piazza. Insulti all'Italia e alla polizia. I video iniziano a circolare sui social: 14 giovani sono identificati e denunciati per vilipendio della Repubblica e delle forze armate. Hanno quasi tutti tra i 18 e i 20 anni, di origine nordafricana. C'è anche un italiano residente nel pavese. (TGR Lombardia)
Se ne è parlato anche su altri media
Il gruppo era composto da quattro ragazze e due ragazzi di 20 e 21 anni, e la giovane parla delle aggressioni subite con un racconto che ricorda molto i fatti del Capodanno 2022. Zona rossa, da Roma a Milano e Napoli (ma non solo): quali sono i quartieri coinvolti e perché è attiva Capodanno da incubo in piazza Duomo Al momento non risulta alcuna segnalazione o denuncia alle forze dell'ordine o alla magistratura italiana dei ragazzi e secondo fonti qualificate quella sera in Piazza Duomo c'era grande dispiegamento di forze dell'ordine, anche in borghese. (leggo.it)
Una denuncia che sembra un inquietante dejà-vu e che invece è molto peggio: è un nuovo caso di violenza sessuale, di cui si parla su un giornale straniero di Milano come di un luogo in cui avere paura. (il Giornale)
«Quando ho visto quelle immagini pensavo venissero da Teheran. Invece no: a Milano, in piazza Duomo, c’era un pezzo di società islamica patriarcale che urlava contro l’Italia. Tutti uomini, perché nella loro subcultura la donna è una prigioniera». (Liberoquotidiano.it)
Il caso del Capodanno di Milano, con italiani di prima e seconda generazione e alcuni nordafricani, tutti attorno ai vent’anni d'età, che si arrampicano sul monumento di Vittorio Emanuele II per insultare il Paese fa discutere anche gli esperti. (Adnkronos)
A darne notizia è stato il Viminale, precisando che due giovani nordafricani sono stati accompagnati al Cpr Corelli, dove restano trattenuti in attesa della convalida del rimpatrio da parte del magistrato. (Secolo d'Italia)